Ripristino dei voucher, la Cgil pronta a mobilitarsi

Sembrava un capitolo archiviato dopo che il governo Gentiloni aveva abrogato i vecchi voucher, quelli per la cui abolizione la Cgil aveva raccolto 1.000.000 firme.
Invece con il nuovo governo si fa sempre più largo l’ipotesi di allargare le maglie nell’uso dei buoni lavoro, riportandoli all’utilizzo soprattuttoi in agricoltura e nel turismo.

L’apertura a questa ipotesi da parte del ministro dello Sviluppo economico e del Lavoro, Luigi Di Maio, è stata esplicitata nell’audizione alle Commissioni Lavoro e Industria in Senato. Il suo collega all’Agricoltura Gian Marco Centinaio (Lega) è stato ancora più chiaro: “Il mio obiettivo è che i voucher in agricoltura vengano approvati il più velocemente possibile”, ha detto all’assemblea nazionale di Confagricoltura.

Immediata la presa di posizione del mondo sindacale ed in particolare della Cgil, il cui Segretario Generale, Susanna Camusso, annuncia battaglia. In un’intervista in cui si chiede se la Cgil sia pronta a mobilitarsi di nuovo contro il ripristino dei voucher, risponde: “certo, se serve noi ricominciamo. Sarebbe un vero capovolgimento rispetto a quanto appena fatto sui contratti a termine, dove si è iniziato a porre limiti stringenti, anche se si poteva fare di più. C’è pressione da parte della Lega, delle imprese, soprattutto di quelle agricole che vorrebbero cambiare anche la legge sul caporalato, ma ricordo bene che quando presentammo a tutte le forze parlamentari i nostri referendum, i Cinquestelle ci dissero di essere d’accordo con noi. Il voucher è l’esatto contrario del lavoro garantito, perché prevede solo la paga, ma non tutte le altre tutele contrattuali. Il lavoro stagionale è già regolato in molti contratti, tra cui agricoltura e turismo: puoi fare contratti a termine di una giornata, ad esempio. Esiste il contratto a chiamata. Per la vendemmia puoi già assumere studenti, pensionati e disoccupati con i voucher, che hanno precisi limiti di applicazione”.

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