Sisma di magnitudo 5 a Posina, è solo una esercitazione della Protezione Civile

Anche il Gruppo comunale di protezione civile di Vicenza ha partecipato all’esercitazione “al buio” che si è svolta nei giorni scorsi a Posina, inscenando un sisma di magnitudo 5. Una situazione che sarebbe molto grave e necessiterebbe di interventi assistenziali massicci.

Un sisma di magnitudo 5 è analoga all’esplosione nel raggio di 100 km di una piccola bomba atomica (1000 tonnellate di tritolo), inferiore a quella della bomba di Hiroshima (pari a circa 13000 tonnellate di tritolo, ovvero 55 terajoule).

Eventi con magnitudo di 4,5 o più grande sono abbastanza forti da essere registrati dai sismografi di tutto il mondo. I terremoti più grandi registrati sono di magnitudo 8 o 9 e avvengono con frequenza di circa uno all’anno. Il più grande mai registrato si verificò il 22 maggio 1960 in Cile, ed ebbe una magnitudo MW di 9,5

Lo scenario della simulazione era quello di un sisma di magnitudo 5 con epicentro in passo Xomo e ripercussioni nel territorio di Posina, simile nella conformazione morfologica alle zone del centro Italia interessate dal terremoto nel recente passato.

L’evento calamitoso è stato annunciato ai volontari solo 36 ore prima. La scelta organizzativa è stata finalizzata alla valutazione della reale prontezza operativa del gruppo in caso di emergenza. Hanno aderito alla chiamata dieci volontari e due funzionari dell’ufficio protezione civile, questi ultimi in qualità di osservatori.

Il campo base è stato allestito in contrà’ Collo e le contrade coinvolte sono state Fuccenecco, Telder, Balan, Paoli e Leparo. Gli interventi hanno riguardato principalmente azioni a supporto della popolazione locale e il ripristino delle vie di comunicazione a seguito di frane e caduta di alberi.

Hanno testato la loro capacità operativa le squadre specializzate nell’uso della motosega e nella guida in condizioni estreme di veicoli fuoristrada, ed i volontari addetti all’allestimento di un campo base. Una squadra si è spinta a piedi a quota 1.200 metri per verificare lo stato di salute degli occupanti una malga isolata.

L’esercitazione si è conclusa con successo, evidenziando i punti di forza e le strategie del Gruppo comunale per migliorare l’efficienza della risposta alle emergenze.

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