Pfoa nelle vongole del Delta del Po, scontro tra Zanoni e Bottacin

E’ di pochi giorni fa la notizia di uno studio dell’Università di Milano che ha rilevato una concentrazione di Pfoa pari a 31 nanogrammi per ogni grammo di vongole. Una quantità che non ha uguali in Europa e ben superiore ai 3,6 ‘certificati’ nel 2013 dal CNR per i mitili del Delta del Po.

Sul tema è intervenuto il consigliere del Partito Democratico Andrea Zanoni, primo firmatario di un’interrogazione a risposta immediata sottoscritta anche dal collega Graziano Azzalin e da Cristina Guarda della Lista AMP.

“Le vongole rappresentano un’attività utile non solo per il Delta del Po, ma per tutta l’economia regionale. Quindi la scoperta di partite contaminate da Pfas, le sostanze perfluoroalchiliche che già hanno contaminato migliaia di cittadini in particolare del Vicentino, ci preoccupa non poco. Quali controlli e monitoraggi intende fare la Regione, che su Pfoa e Pfas si è mossa con un imbarazzante ritardo?”, chiede Zanoni.

Nel pomeriggio è arrivata la risposta dell’assessore all’ambiente della Regione del Veneto Gianpaolo Bottacin. “Fa piacere che il consigliere Zanoni abbia finalmente capito quanto andiamo ripetendo invano da anni in tutte le sedi e cioè che le sostanze perfluoroalchiliche (PFAS e PFOAS) sono presenti lungo tutta l’asta del Po, con picchi di inquinamento non diversi da quelli registrati nelle zone del vicentino. Lo diciamo noi ma lo diceva con grande chiarezza e autorevolezza scientifica uno studio del CNR del 2013”.

“Nessuna Regione, a parte la nostra, è intervenuta – sottolinea l’assessore – con il risultato che i PFAS pare siano diventati un fenomeno esclusivamente veneto. La realtà, invece, è che la Regione del Veneto è l’unica ad aver reagito con screening di massa sulla popolazione, filtri agli acquedotti e addirittura con la progettazione di un nuovo acquedotto”.

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