Commercio e servizi, nel vicentino segnali di ripresa: migliorano i fatturati

Migliora la situazione economica complessiva delle imprese del Terziario e si inverte l’andamento dei fatturati, che dopo anni di trend negativi hanno registrato finalmente, seppur di poco, il segno positivo. È la fotografia dell’andamento del commercio, turismo e servizi nel 2017 rilevata da Confcommercio Vicenza con un’indagine su un panel di 400 imprese vicentine appartenenti a sei comparti: il dettaglio prodotti per la casa, prodotti per la persona e alimentari, l’ingrosso, la ristorazione-turismo e i servizi.
“Non possiamo certo dire che il Terziario abbia ripreso lo slancio pre-crisi, anche per la sofferenza che persiste ancora in alcuni settori, ma l’inversione di tendenza è significativa – è il commento di Sergio Rebecca, presidente di Confcommercio Vicenza -. L’auspicio è che l’incertezza politica che stiamo vivendo non blocchi i consumi, vanificando gli sforzi fatti dalle imprese per rimanere competitive sul mercato e incentivare la spesa delle famiglie”.
A scorrere il report di Confcommercio Vicenza, tre sono gli indicatori che segnano una discontinuità con il recente passato. Prima di tutto il netto calo delle aziende che giudicano la propria situazione economica “non buona” o “pessima”, passate dal picco del 44% di dicembre 2012 al 16% dello stesso periodo del 2017. Una tendenza comune a tutti i settori, con il risultato più basso nelle imprese dei servizi e dell’ingrosso (dove le aziende che dichiarano di essere in difficoltà sono rispettivamente il 9 e il 14%) e segnali meno ottimistici nel dettaglio prodotti alla persona (dove c’è ancora un 23% di imprese che si ritengono in situazione “non buona” o “pessima”) e nell’alimentare (25%).
Il dato relativo ai fatturati è contrastato, ma è comunque migliore, in ogni comparto, rispetto a 5 anni fa. Secondo il panel di Confcommercio Vicenza, il turismo e ristorazione registrano una crescita del 3,1% di fatturato (-8% nel 2012), l’ingrosso  è a +0,8% (contro il -6% di 5 anni fa) e i servizi  a +0,1% (rispetto al -10,8% del 2012). Tra gli andamenti negativi, il -3,1% registrato dal dettaglio alla persona nel 2017 è in ogni caso lontano dal -11,7% di fatturato del 2012 e così il -2% del dettaglio prodotti per la casa (contro il -11,2% del 2012). L’alimentare ha risentito in misura minore rispetto ad altri settori del calo dei consumi negli scorsi anni (attestatosi nel periodo peggiore, vale a dire nel 2012, al -5,3% ), ma nel 2017 è rimasto in territorio negativo (-2%). Nel complesso, la variazione dei fatturati del Terziario si attesta, secondo l’indagine economica di Confcommercio Vicenza, ad un risicato +0,2%, che segna però – questo l’aspetto significativo – l’inversione del trend degli ultimi anni (nel 2016 si era ancora al -2,5%).
A risentirne positivamente anche il clima di fiducia: a fine 2017 erano più le imprese ottimiste che pessimiste sull’andamento economico futuro e lo scarto tra le due percentuali era significativo: +11%.
“In generale la fiducia nel Terziario non manca – è l’analisi conclusiva del presidente Sergio Rebecca -, e anche i segnali che ci arrivano da imprese collocate in uno snodo cruciale della distribuzione come l’ingrosso sono confortanti. Ora serve una stabilità del quadro economico, la cui condizione “sine qua non”  è il definitivo accantonamento di qualsiasi ipotesi di aumento dell’Iva nel 2019. La nostra battaglia, anche a livello nazionale, sarà prima di tutto questa, con la speranza che l’interlocutore politico che uscirà da questo Parlamento sappia ascoltare l’esigenza proveniente da un comparto importante come il Terziario, che chiede robuste azioni di rilancio del mercato interno”.

Comments are closed.