L’inflazione frena a febbraio. Confcommercio: “Pericolosa debolezza dei consumi”

Resta ferma l’inflazione a febbraio. Secondo le stime definitive dell’Istat, l’indice nazionale dei prezzi al consumo per l’intera collettività (Nic), al lordo dei tabacchi, registra una variazione nulla su base mensile e aumenta dello 0,5% su base annua (da +0,9% di gennaio). La stima preliminare era +0,6%.  La frenata dell’inflazione – spiega l’Istat – si deve prevalentemente all’inversione di tendenza dei prezzi degli alimentari non lavorati (-3,2% da +0,4% di gennaio), cui si aggiunge il rallentamento della crescita dei prezzi sia degli alimentari lavorati (+1,3% da +2,1%) sia dei Beni energetici regolamentati (+5,3% da +6,4%).

L’Ufficio Studi di Confcommercio ha commentato così i dati: “La revisione porta a zero la dinamica congiunturale dei prezzi a febbraio, un dato troppo basso che tradisce una pericolosa debolezza dei consumi. La disaggregazione territoriale della variazione dei prezzi – continua la nota – indica, rispetto a 12 mesi fa, un’inflazione moderata al Nord, ma quasi nulla al Sud, a testimonianza che la fase di ripresa è ancora particolarmente fragile in alcune regioni del Paese. In questo quadro le prolungate incertezze sul possibile incremento dell’Iva per 12,5 miliardi di euro a partire dal prossimo mese di gennaio non aiuteranno la fiducia di famiglie e imprese”.

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