Melegatti, presto i pandori sugli scaffali. E tornano anche gli stipendi

Buone notizie per la Melegatti, la storica azienda veronese di pandori e dolci da forno, al centro negli ultimi mesi di una crisi aziendale che ne aveva messo a rischio l’esistenza.

Intorno alla difficile situazione è nata nelle ultime settimane una gara di solidarietà. Con l’hashtag #NoiSiamoMelegatti gli stessi dipendenti, senza stipendio da agosto, avevano fatto conoscere la situazione ai consumatori. Ora il direttore generale di Melegatti, Luca Quagini ha fatto saperer di avere disposto i bonifici per l’anticipo sugli stipendi di novembre. Per il rimanente si procederà con una sequenza di acconti successivi fino ad arrivare al saldo. I lavoratori sono stati rassicurati dalle disposizioni di Quagini, valutate anche dai sindacati come dei primi passi positivi.

L’azienda resta in difficoltà, con un’esposizione verso i creditori di 30 milioni di euro. Tuttavia, dopo l’autorizzazione del Tribunale, è stata riavviata la produzione, che andrà rapidamente a regime, con l’obiettivo di arrivare a produrre 1.575.000 pezzi tra pandori e panettoni entro la prima decade di dicembre. Le richieste provenienti dal mercato fanno presagire che questo numero sarà quasi sicuramente superato, con un eventuale prolungamento del periodo lavorativo. E da oggi riapre anche lo spaccio aziendale per la vendita diretta ai clienti.

Il rilancio è stato possibile dopo che alcuni investitori finanziari hanno deciso di sostenere il rilancio della Melegatti attraverso il fondo maltese Abalone. Anche i fornitori hanno fatto la loro parte, anticipando le consegne di uova e burro in un momento non facile a causa dell’aviaria e della scarsità di materia prima. La campagna natalizia non basterà a risolvere i problemi finanziari, ma dà il segnale di una continuità necessaria per una azienda che non vuole fallire. E che ora dovrà trovare spazio per i propri prodotti sugli scaffali della grande distribuzione.

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