Controlli in Veneto, nel 2016 irregolari 7.500 lavoratori

Nel 2016 gli ispettorati del lavoro hanno effettuato in Veneto 7.975 controlli in altrettante aziende e aperto 7.145 pratiche. Di queste il 64% si sono concluse con un accertamento di irregolarità per un totale di 7.561 lavoratori coinvolti. La provincia più “irregolare” si è dimostrata Treviso (nel 91% delle aziende ispezionate), cui segue Venezia (73%); terzo posto a pari merito si posizionano Padova e Rovigo (72%). Più “regolare” invece Verona: accertamento negativo per il 55% delle aziende sottoposte ad accertamento.

Onofrio Rota

Per quanto riguarda invece i lavoratori, il 54% ricade nella categoria “irregolari” che comprende le più diverse forme di “finte contrattualità” (dal part time arrotondato con delle ore in nero, al voucherista che riceveva ufficialmente un solo ticket a dispetto delle molte più ore lavorate); oltre a questa tipologia il 30% dei dipendenti delle aziende ispezionate è risultato essere senza contratto (soprattutto nelle provincie di Venezia e di Padova). Interessante anche il 16% della cosiddetta interposizione fittizia di manodopera, ossia finti appalti sia pubblici che privati.

«Il fatto che, a parte Verona, in tutte le provincie la percentuale delle aziende risultate irregolari a seguito delle ispezioni sia sensibilmente più alta di quelle trovate in ordine – commenta il segretario generale della Cisl del Veneto Onofrio Rota –  dimostra che i controlli vengono fatti in modo mirato e con professionalità dagli ispettori. Si conferma anche l’utilità e la necessità delle ispezioni per contenere il fenomeno del lavoro irregolare che, vista la pluralità delle forme contrattuali, non avrebbe più motivi di esistere. Auspichiamo un maggior coordinamento di tutti gli enti che sono chiamati a contrastare questo fenomeno».

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