Esclusione UE dai dazi di Trump. Confindustria Vicenza: “Permangono timori su guerra commerciale”

Donald Trump ha deciso di sospendere i dazi sull’import di acciaio ed alluminio che sarebbero dovuti entrare in vigore la scorsa settimana nei rapporti con l’Europa e con altri Paesi alleati degli Usa. Un’esenzione che tuttavia non riguarda Pechino, colpita da un pacchetto di ulteriori sanzioni per 60 miliardi di dollari su vari prodotti e da una restrizione degli investimenti nel settore tecnologico americano.

Il presidente Usa ha annunciato un’esenzione temporanea anche per Messico, Canada, Australia, Brasile, Argentina e Corea del Sud. Pechino chiede un accordo ma minaccia: “Replicheremo senza esitazione“.

Nonostante si tratti, ad ora, di una misura temporanea, è un bene che ci sia stata una sospensione dei dazi per i paesi membri UE come fortemente richiesto dal mondo Confindustriale, a partire da Vicenza”, afferma Remo Pedon, Vicepresidente di Confindustria Vicenza con delega ai Mercati Esteri, in riferimento ai dazi posti da
Donald Trump su acciaio e alluminio importati negli USA.

Permangono, e le indicazioni dei mercati finanziari di oggi lo testimoniano purtroppo, i timori per la guerra commerciale che si sta affacciando all’orizzonte tra due giganti come USA e Cina, che non sarebbe priva di conseguenze neppure per l’Europa – aggiunge il vicepresidente di Confindustria Vicenza -. Il rischio concreto che le
merci cinesi non più esportabili negli Stati Uniti vengano dirottate sui nostri mercati, con evidenti implicazioni per quanto riguarda il dumping sui prezzi, è forte”.

È paradossale – conclude Pedon – che un paese campione di liberismo come gli USA adotti politiche protezionistiche mentre, negli stessi giorni, ben 44 stati africani hanno firmato un trattato per formare un mercato unico con l’obiettivo di eliminare i dazi sul 90% delle merci scambiate al loro interno, formando così un mercato di 1,2 miliardi di persone. Resta quindi valida la nostra indicazione nei confronti di chi esporta: è necessario diversificare e puntare anche ai mercati meno esplorati, tanto è vero che l’ultima guida per gli esportatori l’abbiamo dedicata ad Algeria, Marocco e Tunisia, tutti paesi facenti parte questa nuova unione”.

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