Derivazione dalla falde del Medio Brenta, manca l’ok dell’Autorità di Bacino, ma i lavori sono già in corso

E’ una polemica in corso da mesi, avviata dal Comune di Carmignano di Brenta e dal suo Primo cittadino Alessandro Bolis. E’ arrivato il primo verdetto, la Regione Veneto ha agito senza il permesso della’Autorità di Bacino. Ma come può il primo ente istituzionale regionale procedere con un’opera di queste dimensioni senza rispettare la legislazione che dovrebbe essere controllata dalla stessa? 

Dopo l’esito della prima vertenza, instaurata dal Comune di Carmignano di Brenta contro la Regione Veneto e Veneto Acque relativamente al contestato progetto di derivazione dalle falde del medio Brenta (ove Veneto Acque, a seguito del primo ricorso proposto dal Comune al Tribunale Superiore delle Acque, ha ritirato il progetto stralcio “Derivazione dalle falde del Medio Brenta” per il prelievo del materiale ghiaioso in alveo), l’Amministrazione guidata da Alessandro Bolis intende proseguire nel suo obiettivo di garantire la massima tutela e salvaguardia ambientale del proprio territorio.

L’8 febbraio scorso, infatti, il Tribunale Superiore delle Acque in Roma è stato nuovamente adito dal Comune di Carmignano di Brenta che ha proposto un secondo ricorso contro il decreto 18/2/2016 rilasciato dalla Regione a Veneto Acque, con il quale è stata accordata, alla stessa Veneto Acque, l’autorizzazione/concessione idraulica per la realizzazione delle opere previste nel sistema acquedottistico regionale (MOSAV).

In quella sede l’Amministrazione Bolis, con gli Avv.ti Michele Greggio e Carlo Zampieri, dello Studio Legale Associato Pegoraro-Greggio, ha contestato fermamente lo stesso decreto regionale poiché quest’ultimo – sia che valga come autorizzazione all’installazione degli impianti di prelievo (e, in particolare, dei pozzi in progetto) sia che valga come autorizzazione alla derivazione dell’acqua da falda – è radicalmente illegittimo, non essendo mai stato previamente acquisito il necessario e obbligatorio parere, previsto per legge, dell’Autorità di Bacino dei fiumi Isonzo, Tagliamento, Livenza, Piovego, Brenta-Bacchiglione.

Parere, quello dell’Autorità di Bacino, fondamentale per verificare proprio la sostenibilità dell’intervento sotto il profilo dell’equilibrio idrico, così da evitare potenziali pericoli e pregiudizi per il territorio, per i cittadini ivi residenti e per tutte le attività che in esso si svolgono.

Proprio l’importanza di questo imprescindibile parere dell’Autorità di Bacino per il progetto di derivazione dalle falde aveva spinto il Comune a chiedere formalmente, alla stessa Autorità, se avesse già rilasciato il proprio nulla osta obbligatorio prima del rilascio di ogni autorizzazione regionale e della realizzazione di ogni intervento previsto dal sistema acquedottistico del Veneto Centrale (S.A.VE.C.): ma, proprio la medesima Autorità, aveva evidenziato che mai alcun parere era stato previamente rilasciato in relazione al S.A.VE.C.-

Il Tribunale Superiore delle Acque Pubbliche ha rinviato l’udienza al 22 marzo p.v. per la trattazione congiunta della causa unitamente a quelle promosse dal Comune di Pozzoleone e dal Comune di Fontaniva che hanno rilevato, nei confronti della Regione e Veneto Acque, le medesime criticità e irregolarità attinenti la mancanza di parere dell’Autorità di Bacino.

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