“Neuropsichiatria infantile: in Veneto 55mila minori rischiano di essere abbandonati”

«Sono 55 mila i minori interessati da problemi di salute mentale in Veneto, un numero che è raddoppiato negli ultimi dieci anni. A fronte di questa crescente richiesta di cure, la Giunta Zaia cosa fa? Declassa le Unità operative complesse di Neuropsichiatria infantile e dell’adolescenza in Unità operative semplici”.
Così il Consigliere regionale Piero Ruzzante, che lunedì 12 marzo ha depositato un’interrogazione a risposta immediata chiedendo alla Giunta regionale “quali sono stati gli esisti degli incontri, ove effettivamente avvenuti,  tra Giunta regionale e portatori d’interesse con riferimento alle problematiche sollevate con l’ordine del giorno di cui in premessa e in ossequio al dispositivo approvato”. Secondo l’esponente di Liberi e Uguali  “la conseguenza pratica del declassamento sarà un peggioramento della capacità di diagnosi e di trattamento dei disturbi neuropsichiatrici dei bambini e degli adolescenti. L’allarme arriva dai professionisti del settore assieme alle associazioni scientifiche e ai sindacati. E in questi giorni dalle associazioni a tutela della salute mentale arriva un’altra denuncia: in Veneto mancano i posti letto riservati ai minori affetti da salute mentale che necessitano di un ricovero. È questa la migliore Sanità del mondo”.
Ruzzante conclude: ”Il declassamento è contenuto nelle Linee guida per l’atto aziendale delle nuove Ulss, approvato dalla Giunta regionale l’estate scorsa. In dicembre, tramite l’approvazione di un ordine del giorno, avevo però ottenuto la disponibilità da parte di tutto il Consiglio regionale a riaprire una discussione, impegnando la Giunta a incontrare ‘con assoluta urgenza’ le associazioni professionali e scientifiche, le sigle sindacali e le associazioni di utenti e familiari. Ora chiedo alla Giunta se questi incontri si sono verificati o meno”.

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