Acciaierie Venete, Camusso incontra i delegati aziendali. Lunedì “stati generali sulla sicurezza”

Sarà sciopero regionale di tutto il settore metalmeccanico venerdì 18 maggio a fronte del gravissimo incidente sul lavoro avvenuto alle acciaierie venete e alla più generale situazione relativa alla sicurezza sul lavoro in Veneto.
Intanto il Presidente della Regione, Luca Zaia, ha convocato per lunedì mattina gli “stati generali sulla sicurezza” (con sindacati, imprese, Inail, sanità), come si era impegnato a fare con i Segretari generali di Cgil Cisl Uil del Veneto incontrati a ridosso dell’incidente alla Acciaerie. “Sarà una riunione operativa – ha detto Zaia – per decidere chi deve fare cosa. I fronti su cui lavorare sono molteplici, siamo davanti ad un bollettino di guerra. C’è una recrudescenza, legata anche alla ripresa economica”.

Anche Fim Fiom Uilm regionali, che sulla sicurezza avevano aperto una vertenza specifica un mese fa, avranno un incontro con la Regione (Assessori alla Sanità e al Lavoro) nella mattinata di martedì, giornata in cui avrà luogo un presidio di delegati davanti a Palazzo Balbi, sede della Giunta regionale.

Intanto si è tenuto ieri un incontro a Padova tra il Segretario Generale della Cgil, Susanna Camusso, e i delegati di Acciaierie venete.
“È scomparsa la prevenzione e se scompare la parola prevenzione è evidente che il rischio si moltiplica. Non si può continuare a premere sulle persone affinché facciano 10-12 o 14 ore di lavoro al giorno, perché in nessuna attività si può immaginare che la concentrazione della sicurezza rimanga in un tempo così prolungato”, ha esordito Camusso, che ha aggiunto: “noi siamo un paese in cui gli investimenti hanno continuato a diminuire. La ripresa di questo ultimo anno non è una ripresa significativa che abbia recuperato il vuoto che si è determinato precedentemente”.
Assistiamo, ha detto ancora, ad uno storytelling digital-tecnologico che tende a nascondere i reali problemi della sicurezza sui luoghi di lavoro. Ma “c’è un divario impressionante tra la strage continua di questo periodo e il raccontarci l’innovazione e la digitalizzazione. Da un lato ci raccontiamo questo, e dall’altro scopriamo drammaticamente che le cause di infortunio continuano ad essere quelle più storiche e tradizionali. Questo vuol dire che non c’è stata innovazione, non c’è stata ricerca, non c’è stata attenzione a determinare la sicurezza dei lavoratori. E dove sono cresciute anche poco le presenze di lavoratori, queste sono precarie”.

Il segretario della Cgil ha portato la sua vicinanza agli operai feriti e alle loro famiglie. “Mi è stata raccontata la dinamica dell’incidente. Mi hanno riferito la preoccupazione dei lavoratori che sono tutti molto colpiti, non solo per il dolore dei loro colleghi che lottano tra la vita e la morte, ma anche per il tema fondamentale di avere preso coscienza che sono in una condizione di lavoro a rischio e che quella condizione non si deve ripetere”.

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