A Vicenza intervento unico in Italia su bimba di 10 mesi. Zaia:”Non solo grandi medici, ma anche grandi persone”

Un intervento unico in Italia, e senza precedenti anche nel resto del mondo, per salvare la vita ad una bambina di appena 10 mesi. È accaduto presso la Neuroradiologia dell’ospedale San Bortolo di Vicenza, dove la piccola paziente era arrivata nei giorni scorsi con un’emorragia cerebrale.

Il vaso sanguigno responsabile dell’emorragia aveva un diametro di appena 0,7 mm: in questi casi l’unica soluzione, fino a ieri, era quella di chiudere il vaso, ma questo incrementa le possibilità di un danno cerebrale residuo a lungo termine. Il dott. Giuseppe Iannucci e la sua équipe sono invece intervenuti mantenendo aperto il vaso sanguigno e bloccando l’emorragia grazie ad uno stent di nuova generazione, il più piccolo esistente anche se progettato per i pazienti adulti, adottando quindi per la prima volta al mondo questa metodica su una paziente così giovane e con un vaso sanguigno così microscopico.
Il tutto grazie anche all’assistenza costante da parte della Terapia Intensiva Pediatrica del S. Bortolo.La piccola paziente è stata dimessa nei giorni scorsi e sta bene,  una bella storia a lieto fine.

Per essere primi in Italia, e probabilmente al mondo servono preparazione scientifica, capacità cliniche, conoscenza delle novità offerte dal panorama internazionale, e tanta determinazione per non fermarsi mai di fronte alle difficoltà. I neuroradiologi dell’Ospedale di Vicenza hanno messo in campo tutte queste doti, salvando una piccola vita. Per questo rivolgo loro il mio orgoglioso grazie”.

Con queste parole, il Presidente della Regione del Veneto Luca Zaia si complimenta con i sanitari dell’equipe di Neuroradiologia dell’Ospedale San Bortolo, che hanno salvato la vita di una paziente di soli dieci mesi di età.

Le dimensioni di quella testolina e dei suoi vasi – commenta il Governatore – dicono tutto sull’eccezionalità di questo intervento e sulla bravura di chi lo ha compiuto: grandi medici di un grande ospedale del Veneto”.

Non solo grandi medici, ma anche grandi persone – conclude Zaia – che non si sono fermate nemmeno davanti alle gigantesche difficoltà di reperire uno stent, sinora usato solo sei volte al mondo, e ritenuto adatto a salvare la bimba, ottenendolo dal produttore una settimana prima della sua commercializzazione in Europa. Non si può chiedere di più a un medico o a un qualsiasi sistema sanitario”.

 

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