Giornata Internazionale contro la violenza sulle donne, tanti eventi a Vicenza

Il 25 novembre ricorre la Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne che sarà celebrata con un fitto calendario di iniziative curate dall’ufficio Pari opportunità del Comune di Vicenza in collaborazione con la Consulta comunale per le Politiche di Genere e con numerose associazioni femminili del territorio.

Dal 16 al 29 novembre sarà possibile assistere a spettacoli teatrali e a concerti, partecipare a convegni, ad incontri e ad eventi sportivi, visitare mostre con un unico filo conduttore: la riflessione sul tema della violenza alle donne. La gran parte degli appuntamenti sono ad ingresso libero oppure prevedono la raccolta offerte per sostenere progetti specifici.

Il programma è stato presentato oggi nella nuova sede del Centro antiviolenza (in stradella Cappuccini 67) dall’assessore alla comunità e alle famiglie Isabella Sala, dal consigliere comunale delegato alle Pari opportunità Everardo Dal Maso e per l’associazione Donna chiama Donna onlus che gestisce il Centro comunale Antiviolenza, dalla presidente Laura Zanichelli, e dalla vicepresidente Maria Zatti. Erano presenti anche Lucia Fazzina, presidente del comitato pari opportunità dell’ordine degli avvocati di Vicenza, Daniela Rossettini che ha ideato il video “Basta un NO”, e le volontarie del CeAv.

A cinque anni dall’apertura del centro Antiviolenza sono 1100 i contatti ricevuti e quasi 600 le donne prese in carico, per la maggior parte si riferiscono alla città (riguardano infatti anche i comuni appartenenti al distretto est dell’Aulss 8 Berica) e che non vorremmo leggere in un territorio come il nostro che ha un buon tenore di vita – ha spiegato il consigliere comunale delegato alle Pari opportunità Everardo Dal Maso –. Sempre di più dobbiamo cercare di convincere le donne ad uscire dalla spirale della violenza contattando il centro Antiviolenza per avere un primo supporto. In occasione del 25 novembre abbiamo predisposto un calendario di eventi dalla differente tipologia proprio per raggiungere un pubblico più vario, ed in particolare donne con interessi diversi, con l’obiettivo di far capire loro, nel caso subissero maltrattamenti o conoscessero persone che li subiscono, che si può ricominciare una nuova vita attraverso tutti gli strumenti che mettiamo a disposizione. Episodi di violenza sono riscontrati in ogni ceto sociale e nazionalità: spesso per mancanza di coraggio o perché ci si colpevolizza non si riesce a dare una svolta. La promozione degli eventi e la visibilità che cerchiamo costantemente di dare al Centro antiviolenza servono proprio a spiegare che la donna può farcela a ribellarsi sapendo di non essere più sola”.

Siamo qui oggi nella nuova sede del Centro antiviolenza, luogo particolarmente accogliente grazie all’impegno e al coinvolgimento dell’associazione Donna chiama Donna che gestisce il Centro comunale dalla nascita cinque anni fa. Il Centro è un servizio fondamentale dove le donne trovano un accompagnamento professionale per uscire da situazioni di violenza – sottolinea Isabella Sala, assessore alla comunità e alle famiglie – . È per noi molto importante la condivisione del progetto fra tutti i 38 comuni dell’ex Ulss 6, oggi Distretto Est, avvenuta compiutamente di recente con una convenzione condivisa. Attualmente sono più numerose le donne della città che si rivolgono al Ceav, probabilmente perché è proprio qui che il servizio è nato ed è più conosciuto, anche se sappiamo che, in generale, purtroppo solo una piccola percentuale di donne chiede aiuto per uscire dalla violenza subita. Dobbiamo cercare di far conoscere sempre di più il servizio perché tutte le donne possano sapere di avere un riferimento certo, che dia consulenza specializzata e gratuita nel rispetto della loro privacy e delle loro scelte di vita. La violenza sulle donne è un aspetto drammatico e aberrante della nostra società, parte da una idea di possesso di una persona nei confronti di una altra, di uno stato di sudditanza che è fisica, ma spesso psichica, ed economica, come dicono i dati per cui il 46% delle donne che afferiscono al Centro non hanno un reddito autonomo. Le donne devono credere in se stesse, trovare servizi pubblici e persone loro vicine che le aiutino a capire come essere aiutate nella fase dell’uscita dalla violenza e in quella altrettanto difficile della ripartenza. Per questo, per le donne che, una volta uscite dal percorso nel centro Antiviolenza si trovano a riprendere in mano la propria vita, abbiamo creato all’inizio dell’anno il progetto della Valigia di Caterina, un aiuto in quella che consideriamo una fase molto critica: ad oggi sono già cinque le donne aiutate grazie a tutti coloro che hanno donato denaro a questo scopo o organizzato eventi a scopo benefico con oltre 12.000 euro raccolti per dare alle donne opportunità abitative, di lavoro, per prendersi cura della salute e dei figli. Un progetto di comunità in cui chiunque può contribuire creando iniziative, donando, partecipando”.

 

Programma

Sono due gli appuntamenti cuore dell’iniziativa, che si ripetono ogni anno e che sono sempre molto sentiti e partecipati.

Innanzitutto con la Marcia silenziosa di sabato 25 novembre, con partenza alle 15.30 da Campo Marzo e arrivo in piazza Biade, a cura della Consulta per le Politiche di Genere del Comune di Vicenza, dell’Associazione Donne Medico della Provincia di Vicenza e del CeAv, verranno ricordate – senza parole – le vittime che parlano tutte le lingue del mondo. A conclusione l’Orchestra Giovanile Vicentina eseguirà una performance musicale possibile grazie al contributo di Soroptimist.

Lunedì 20 novembre, dalle 14.30 alle 18.30, il convegno nella sede dell’Associazione Industriali, in piazza Castello 3, farà il punto sul tema “Violenza di genere, violenza intrafamiliare e violenza assistita: quali tutele?”. Numerosi gli interventi: avvocato Ida Grimaldi, componente della Commissione Famiglia dell’Ordine degli Avvocati di Vicenza, Maria Serenella Pignotti, AOU Meyer Firenze, Pediatra, Medico Legale, Perito Forense, Orietta Canova, pubblico Ministero del Tribunale di Vicenza, avvocato Lucia Fazzina, presidente del Comitato Pari Opportunità dell’Ordine degli Avvocati di Vicenza. Inoltre ci l’onorevole Daniela Sbrollini el’avvocato Roberta Ruggeri. Porteranno i saluti l’avvocato Fabio Mantovani, presidente dell’Ordine degli Avvocati di Vicenza; il presidente dell’ordine dei giornalisti; l’avvocato Everardo Dal Maso, presidente della Consulta per le Politiche di Genere del Comune di Vicenza. Introduce e modera: Elisa Santucci, giornalista e Sindaco di Monteviale. Conclude Maria Luisa Quadri, psicologa-psicoterapeuta.

Anche attraverso lo sport sarà possibile dare un segnale di stop alla violenza. Sabato 25 novembre, dalle 10 alle 12 da piazza San Lorenzo, Women in run promuovono “Vicenza di corsa contro la violenza”: 10 chilometri di corsa o 5 di camminata per le vie del centro. L’offerta libera prevista per la partecipazione verrà devoluta al CeAv. Inoltre Women In Run metteranno in vendita il loro calendario “Un pensiero al giorno per dire stop alla violenza”.

Tre spettacoli teatrali offriranno una differente opportunità di riflessione.

Giovedì 16 novembre alle 21 al Teatro San Marco “Donne dimenticate: luci e ombre di una città”. Opera teatrale, ispirata dal libro “Vicenza emozioni in cammino”, prodotta dall’associazione teatrale “Città di Vicenza”, con la regia di Liliana Boni Baldo, in collaborazione con le associazioni culturali “L’IdeAzione” e “Note Vocali”, racconta una Vicenza dove hanno sofferto e combattuto molte donne vissute tra il ‘400 e il ‘900. Parte del ricavato del biglietto, del costo di 10 euro, sarà destinato al progetto “La valigia di Caterina”.

Venerdì 17 novembre alle 21, al Teatro Astra, il Teatro della Cenere metterà in scena “Troiane”, opera teatrale ispirata alla tragedia euripidea e al mito omerico in cui si narra del destino di violenza e coraggio delle principesse sconfitte nella guerra di Troia. Regia e sceneggiatura di Marta Scaccia. Interpreti: Martina Camani, Maria Cascone, Roberto Lorenzin, Elisabetta Luise, Francesco Merenda, Laura Mondin, Enrico Stecchezzini (ingresso 5 euro).

Domenica 26 novembre alle 18 in Circoscrizione 6 (via Thaon di Revel 44) teatro-forum, del Centro CAPTA di Vicenza “Catene violente” con il coinvolgimento del pubblico. A cura del Gruppo Donne Cgil Vicenza.

La violenza sulle donne verrà descritta da tre mostre.

Da lunedì 20 novembre a giovedì 30 novembre in circoscrizione 6 in via Thaon di Ravel 44 dipinti ad olio su tela e disegni a china, acquerello e pastello e poesie andranno a comporre la mostra “Un mondo accanto”, autore e curatore Roberto Rossi, con il sostegno dell’Associazione Vicenza in Centro. Inaugurazione sabato 18 novembre alle alle 17.30.

Al Galla Caffè nella mostra fotografica “In your shoes” saranno protagonisti gli scatti di Linda Scuizzato che ha intervistato e fotografato le vedove residenti a Gorkha, Macchegaun e Dharmastali in Nepal e le bambine della scuola Pardada Pardadi in Uttar Pradesh, India. Si potranno ammirare da giovedì 23 novembre a sabato 6 gennaio 2018, a cura di Scuizzato e dell’Associazione Women for Freedom di Marostica.

A Palazzo San Giacomo (Biblioteca civica Bertoliana) dal 25 novembre al 10 dicembre le sculture “Inviolabili” di Andrea Meneghetti mostreranno corpi femminili filiformi, smaterializzati, quasi a voler privare le donne di quella componente tangibile, troppo spesso oggetto di violenza.

Andrea Meneghetti è anche autore delle sculture esposte dal 25 novembre al 31 gennaio al Museo naturalistico archeologico. “Le nuove Afroditi” sono sculture antiche e moderne, affiancate le une alle altre, a rappresentare un pantheon femminile nei confronti del quale, a parere dell’artista, la violenza di genere non dovrebbe avere spazio. Entrambe le esposizioni sono curate da Domenico Iaracà, referente DELOS per Latente>Diffusa

In-canto contro la violenza” è un concerto di beneficenza a sostegno di progetti in favore delle bambine indiane vittime di violenza. Il Coro Phoenix in-canto diretto dal Maestro Roberto Fioretto si esibirà domenica 26 novembrealle 16 alla chiesa di San Carlo di Villaggio del Sole. A cura dell’associazione Presenza Donna in collaborazione con Satyagraha, Phoenix in-canto, Parrocchia di San Carlo.

Infine mercoledì 29 novembre alle 18 la rassegna si chiuderà in Circoscrizione 6 con l’incontro “Misure contro la violenza intrafamiliare”, a cura dell’ufficio Pari Opportunità e della Consulta per le Politiche di Genere del Comune di Vicenza.

Domenica 12 novembre al Teatro Astra, dalle 9 alle 12, è stato girato il video “Basta un NO” sviluppato da un’idea di Stefania Gaias e Daniela Rossettini. Protagonisti del video sono gli uomini che appartengono a sfere professionali diverse ma che condividono in questa occasione un pensiero comune che si esprime con una risposta corale: “no alla violenza” (non è consentito l’accesso al pubblico).

La realizzazione del video è stata possibile grazie alla collaborazione della Piccionaia, che ha messo a disposizione gratuitamente il Teatro Astra, di Piero Zannelli, che curerà le riprese e il montaggio del video, di Paola Rossi che sarà l’unica voce femminile, di IdeeinArte che ne ha curato l’organizzazione, e dell’Ufficio Pari Opportunità del Comune di Vicenza.

Gli uomini-attori che hanno aderito a questa iniziativa sono: Evaristo Arnaldi, medico-dentista, Alberto Beltrame- imprenditore, Roberto Borillo-dj, Enrico Bressan-H dj, Giacomo Cirella-operatore dello spettacolo, Carlo Dal Bianco-architetto, Everardo Dal Maso-avvocato, Daniel Donà-barista, Mariano Doria-insegnante e musicista, Enrico Meneguzzo insegnante di scienze motorie, Pierluca Padoan-chimico, Piergiorgio Piccoli-attore e regista, Nicola Piovesan-farmacista e scrittore, Carlo Presotto-attore e regista, Marco Rabito-tecnico meteorologo, Claudio Rossi-parrucchiere, Raffaele Ruffilli-stilista, Michele Sguotti-insegnante e musicista, Roberto Turrin imprenditore QFOOD.

Le informazioni complete su ciascun evento si possono trovare nel pieghevole diffuso in città e nel calendario eventi del sito del Comune di Vicenza-

Informazioni: Ufficio Pari Opportunità, corso Palladio 98, tel 0444 222162 pariopp@comune.vicenza.itwww.comune.vicenza.it

 

Centro comunale Antiviolenza

Oggi è anche l’occasione per presentare la nuova sede del Ceav trasferitosi da alcuni giorni da via Torino, in stradella Cappuccini 67. Nella nuova sede lo sportello continuerà a rimanere aperto con i consueti orari: lunedì, martedì, mercoledì e venerdì dalle 9 alle 14.30, il giovedì dalle 9 alle 17 (0444230402, ceav@comune.vicenza.it, per informazioni consultare la scheda dedicata)

In cinque anni di attività il Centro Antiviolenza è diventato un punto di riferimento per donne che subiscono violenza. Dall’aprile 2012 il Centro ha ricevuto 1105 contatti: utenti e operatori del territorio si sono rivolti al CeAv per richiedere consulenza, orientamento, informazioni o per fissare un appuntamento.

Dalla sua apertura il CeAv ha preso in carico 578 situazioni di violenza o maltrattamento, soprattutto da parte del partner, dato in linea con quelli riportati dalle statistiche nazionali. Di queste sono 96 i casi attualmente ancora aperti. Si tratta di numeri importanti, soprattutto se teniamo conto che l’ultima indagine Istat sulla violenza di genere in Italia ha messo in rilievo come il numero delle donne vittime di maltrattamenti che si rivolge ai Centri Antiviolenza sia ancora molto basso (4,9%), dato che lascia supporre quale possa essere la reale portata del fenomeno nel nostro territorio.

La competenza territoriale del CeAv riguarda l’ex Ulss 6, all’interno della quale circa un terzo della popolazione risiede a Vicenza. Tra gli utenti il 56%, più della metà quindi delle donne che hanno avuto accesso al nostro servizio risultano infatti provenire dal Comune di Vicenza e solo il 41% dai comuni appartenenti al Distretto Est dell’Aulss 8 Berica (ex Ulss 6). Il restante 3% è composto da utenti residenti fuori dal territorio ma domiciliati nei comuni di competenza in situazioni di emergenza. E’ evidente come il servizio sia consolidato e riconosciuto in città; si prevede, pertanto di avviare iniziative di sensibilizzazione e informazione nei comuni della provincia.

Il 67% dell’utenza del Centro Antiviolenza è di nazionalità italiana mentre il 33% straniera, circa i due terzi degli accessi al servizio riguarda donne italiane.

Più della 50 % delle donne prese in carico dal Centro Antiviolenza, al momento della presa in carico convive con il maltrattante, generalmente il compagno o il marito; più della metà hanno figli minori (338 su 578); quasi il 46% delle donne prese in carico risultano prive di reddito. Questi elementi evidenziano una situazione di fragilità socio-economica cui una donna può andare incontro se decide di lasciare il maltrattante. Per circa la metà delle donne che si rivolge al servizio, uscire da una situazione di maltrattamento risulta difficile in quanto richiede risorse, soprattutto economiche, difficilmente raggiungibili.

Sul totale delle 578 persone prese in carico, più di 30 si sono rivolte nuovamente al centro dopo un certo periodo di tempo dalla chiusura del caso perché si sono ritrovate nuovamente in una situazione di violenza oppure hanno necessità di un orientamento: ciò dimostra che il centro rimane un punto di riferimento nel tempo.

Le persone che hanno sporto denuncia o i casi di denuncia d’ufficio sono poco più del 30%; meno di 40 sono i casi in cui si è dovuti ricorrere ad una misura cautelare per la gravità della situazione (decreto di allontanamento, decreto di divieto di avvicinamento o di dimora). Risultano 23 condanne (alcune solo in primo grado altre con sentenza definitiva con patteggiamento del reo), tenendo presente che è un numero incompleto perché in molti casi il percorso al CeAv termina prima della chiusura del procedimento penale.

La valigia di Caterina” è un progetto rivolto alle donne, senza indipendenza economica, costrette ad abbandonare un partner violento. A loro viene donata “La valigia di Caterina”, una borsa carica degli strumenti che servono per andare via di casa, trovare un lavoro, avere una buona salute, garantire ai propri figli un ambiente sereno.

L’iniziativa, unica in Italia, è dell’assessorato alla comunità e alle famiglie del Comune di Vicenza, dell’associazione Donna chiama Donna, che gestisce il Centro Antiviolenza (CeAv), e dei Lions di Vicenza e provincia ed è ispirata e dedicata all’avvocato vicentino Caterina Evangelisti Fronzaroli, presidente dell’Aiaf Veneto (associazione italiana degli avvocati per la famiglia e i minori), scomparsa nel 2015 al culmine di una vita professionale e umana dedicata alla tutela dei minori e delle donne maltrattate.

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