Medicina di gruppo e Ospedali di comunità, normativa regionale per favorire i cittadini

Un tavolo periodico per monitorare l’applicazione della normativa regionale che ha istituito la Medicina di Gruppo e gli Ospedali di Comunità. E’ la richiesta avanzata dal Cupla di Vicenza (il Coordinamento Unitario dei Pensionati da Lavoro Autonomo) al termine dell’incontro avvenuto nei giorni scorsi con il direttore generale dell’Ulss n. 8 Berica Giovanni Pavesi.

Abbiamo apprezzato – afferma Adelino Veronese, responsabile provinciale Cupla – la volontà, espressa dai vertici dell’Azienda Sanitaria, di accelerare la diffusione sul territorio di queste strutture, che riteniamo essenziali per un innalzamento dei livelli di assistenza, soprattutto della popolazione anziana. Vogliamo essere da stimolo per un’applicazione la più ampia possibile della norma, anche se il direttore Pavesi non ci ha nascosto qualche resistenza”. 

La Medicina di Gruppo, in particolare, comporta un cambio notevole nelle prestazioni sanitarie erogate dai medici di base, che sono chiamati a mettersi in rete per creare degli ambulatori aperti al pubblico per un numero maggiore di ore (si va dalle 9 ore della forma semplificata alle 12 di quella integrata), con la presenza anche di personale paramedico e amministrativo.

Le difficoltà non mancano, non solo a Vicenza, ma anche nel Veneto – sottolinea Benedetto Patuzzi, che ha partecipato all’incontro in veste di coordinatore regionale del Cupla -, e a volte i tempi di istituzione si allungano perché ci vogliono dai 3 ai 4 mesi prima di emanare i bandi di appalto del personale paramedico, necessari quando l’ambulatorio non è costituito in cooperativa. Anche su questo fronte abbiamo chiesto di accelerare le procedure”. 

Per quanto riguarda gli Ospedali di Comunità, il Cupla ne ha sottolineato l’importanza, soprattutto per quei pazienti più anziani che necessitano di lunghi tempi di riabilitazione non compatibili con l’organizzazione attuale dei presidi ospedalieri, sempre più concentrati sulla gestione del malato nella sua fase acuta. L’obiettivo comunicato dal Direttore Pavesi è di arrivare ad oltre 120 posti letto disponibili sul territorio dell’Ulss Berica tra gestione diretta e indiretta entro il 2019, quasi il doppio degli attuali. 

Il nostro auspicio è che in provincia si proceda il più speditamente possibile in questa direzione – concludono i vertici del Cupla, che a questo proposito hanno chiesto un incontro anche al direttore generale dell’Ulss 7 Pedemontana, Giorgio Roberti – e che la Regione metta a disposizione le risorse economiche sufficienti per queste strutture di indiscutibile utilità ad una popolazione sempre più anziana”. 

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