Processo BPVi, il comune di Schio si costituisce parte civile

Il Comune di Schio si è costituito parte civile nel processo penale che vede come imputati Banca Popolare di Vicenza S.p.A., ora in liquidazione coatta amministrativa, Giovanni Zonin e altri dirigenti della banca negli anni dal 2012 al 2015.

Il processo vede, infatti, imputati: Giovanni Zonin, allora presidente del CdA, e altri dirigenti, per avere, in tempi diversi e in concorso fra di loro, diffuso notizie false e posto in essere operazioni simulate, sorrette da documenti falsi, concretamente idonei a provocare la sensibile alterazione del prezzo delle azioni e ad incidere in modo significativo sull’affidamento riposto dai clienti nella stabilità patrimoniale della BPV.

 

Il doppio dissesto di BPV e Veneto Banca – dichiara Valter Orsi, Sindaco di Schio – pesa ad oggi circa 20 miliardi di euro, a carico di 210.000 azionisti. Una vera e propria catastrofe finanziaria per migliaia di famiglie, molte delle quali risiedono o hanno la propria attività a Schio o nei Comuni limitrofi, dove le conseguenze sul tessuto sociale e produttivo sono ancora difficili da misurare. Il Comune rappresenta la comunità locale, ne cura gli interessi e ne promuove lo sviluppo.
Costituendoci parte civile intendiamo, quindi, difendere: gli interessi dei nostri concittadini e delle aziende del nostro territorio; i danni diretti ed indiretti causati dal dissesto finanziario di BPV al Comune; nonché il danno all’immagine del Comune e del territorio, che tutta questa sporca vicenda sta provocando. Ieri, in udienza preliminare – prosegue il Sindaco – sembra si siano presentate 4.000 persone per costituirsi parte civile. La costituzione del Comune può anche dare voce e, mi auguro anche giustizia, a chi, per svariati motivi, non si è costituito. Il Giudice ha aggiornato l’udienza al 21 dicembre prossimo e ci aspettiamo che la controparte farà di tutto per opporsi alla nostra azione. Noi rimaniamo saldi sulle nostre posizioni, in questo supportati anche da un mandato specifico ricevuto all’unanimità dal Consiglio Comunale”.

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