Teatro Olimpico, al via la mappatura digitale

Un laser per mappare digitalmente il Teatro Olimpico attraverso l’acquisizione di due miliardi di punti che saranno, poi, elaborati per realizzare un modello digitale e, quindi, riproduzioni in scala, copie e modelli tattili, predisporre visite virtuali ed accessi interattivi a contenuti multimediali.

Ha preso il via oggi un innovativo progetto che gode della direzione scientifica del professor Giuseppe Amoruso del Politecnico di Milano, grazie alla proposta di Intbau, organizzazione internazionale che si occupa di architettura ed urbanistica e con il supporto tecnico di Cam2, filiale italiana del gruppo americano Faro Technologies.

Ad illustrare il progetto in grado di applicare le moderne tecnologie di rilievo al teatro coperto più antico del mondo questa mattina erano presenti il vicesindaco e assessore alla crescita Jacopo Bulgarini d’Elci, il presidente di Intbau Italia nonché docente al Dipartimento di Design del Politecnico di Milano Giuseppe Amoruso, il professor Alberto Sdegno docente alla facoltà di Architettura dell’Università degli Studi di Trieste, il responsabile della divisione Laser Scanner di Cam2 Alberto Sardo e la titolare del laboratorio Morseletto Barbara Morseletto.

Il progetto per il Teatro Olimpico viene realizzato nell’ambito dell’International Annual Event dell’organizzazione internazionale Intbau, patrocinata dal Principe di Galles, e intitolato “Heritage, Place, Design: Putting Tradition into Practice” che si terrà il 5 e 6 luglio prossimi al Politecnico di Milano, grazie ad una collaborazione tra l’istituto universitario (Scuola e Dipartimento di Design) e la Soprintendenza Archeologia, Belle arti e Paesaggio per la città metropolitana di Milano con il patrocinio della società scientifica Unione Italiana del Disegno (Uid), dell’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo e della Commissione Nazionale Italiana per l’Unesco. Dopo le due giornate milanesi, l’evento proseguirà a Vicenza dal 7 al 9 luglio con la collaborazione ed il patrocinio del Comune di Vicenza.

L’International Annual Event di Intbau, per la prima volta in Italia, promuove l’applicazione di principi universali alla progettazione e allo sviluppo urbano privilegiando le conoscenze, la cultura, le economie e le pratiche radicate nei diversi territori e regioni del mondo. Verrà lanciato un messaggio globale di condivisione e di scambio dei saperi per affrontare le emergenze locali, dal restauro alla costruzione di nuove comunità, allo sviluppo nei paesi emergenti, alla creazione di conoscenza attraverso lo studio e l’innovazione per i beni culturali. All’evento prenderanno parte circa 250 architetti provenienti da tutto il mondo.

“L’interesse nell’ospitare a luglio questa tre giorni, che vedrà l’arrivo di prestigiosi architetti da tutto il mondo, nasce dal fatto che Vicenza è una delle grandi città nel panorama dell’architettura internazionale – ha dichiarato il vicesindaco e assessore alla crescita Jacopo Bulgarini d’Elci –. Al netto del lavoro meritorio compiuto dal CISA in questi anni e dei grandi restauri che hanno interessato il patrimonio Palladiano, si è smarrita globalmente la percezione di quanto questa città deve rivendicare nel campo dell’architettura, in cui ha ancora molto da dire, incarnando una delle forme più alte, diffuse e significative dei modelli architettonici degli ultimi secoli, oltre che confermandosi come straordinario laboratorio di forme di trasformazione urbana. Vicenza ha dimostrato, infatti, di aver perduto una sufficiente consapevolezza del proprio valore in campo architettonico, per cui iniziative come queste sono benedette. Il ritorno dell’interesse pubblico sul tema troverà ulteriore concretezza il prossimo anno quando in Basilica, terminata la mostra su Van Gogh, ai primissimi di maggio aprirà i battenti una esposizione di architettura dedicata a un architetto contemporaneo inglese”.

 

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