Luca Russo, bassanese, è il secondo giovane italiano rimasto ucciso nell’attacco di Barcellona, dove ha perso la vita anche Bruno Gulotta. “Working to make my dreams come true…”, al lavoro per trasformare i miei sogni in realtà: è questa la frase con cui il 25enne – che viveva a Bassano del Grappa – si definiva, sempre sul social network.
Nato a Marostica, aveva studiato ingegneria presso l’università di Padova, dopo aver frequentato il liceo scientifico G. B. Brocchi. E la sorella, Chiara Russo, proprio su Facebook ha scritto: “Aiutatemi a riportarlo a casa. Vi prego” si legge in un post, con tanti commenti di condoglianze degli amici. Mi dispiace”, ”Dio mio”, ”non ci posso credere”, si legge sul profilo della ragazza.
Anche il presidente della Regione Luca Zaia ha voluto esprimere il suo cordoglio, scrivendo sulla propria pagina Facebook: “Prima Valeria Solesin a Parigi, ora Luca Russo a Barcellona: il Veneto perde un altro dei suoi figli e paga un secondo tributo di sangue a un’orrenda guerra, combattuta in modo bestiale contro persone innocenti e inermi, una mattanza che sta insanguinando e deturpando il mondo. Così come per Valeria, anche per Luca un momento di serenità e spensieratezza si è trasformato in morte, una morte procurata da assassini terroristi che colpiscono indiscriminatamente, non attribuendo alcun valore alla vita umana.
Ho dato disposizioni perché le bandiere sui palazzi regionali siano poste a mezz’asta in segno di lutto per Luca, alla cui famiglia ci stringiamo con sincero affetto, assicurando che la Regione è a disposizione per qualsiasi necessità”.
Ho dato disposizioni perché le bandiere sui palazzi regionali siano poste a mezz’asta in segno di lutto per Luca, alla cui famiglia ci stringiamo con sincero affetto, assicurando che la Regione è a disposizione per qualsiasi necessità”.