I conigli di Parco Querini sono ammalati, saranno tutti soppressi

I conigli che ormai da qualche anno popolano Parco Querini a Vicenza, sono stati colpiti da un virus mortale e devono pertanto essere soppressi. In seguito ad una serie di controlli del Servizio veterinario dell’Ulss 8 Berica, molti esemplari sono risultati infetti da mixomatosi, una malattia virale di carattere infettivo, assolutamente innocua per l’uomo o per gli altri animali, ma molto contagiosa e mortale per i conigli.

Poiché tale malattia si trasmette da coniglio ammalato a coniglio sano non solo direttamente, ma anche attraverso insetti, come pulci e zanzare, che possono fungere da “serbatoio” del virus anche per lunghi periodi e contribuire a diffonderlo anche al di fuori dei confini del parco, in applicazione delle normative in vigore i servizi veterinari dell’Ulss 8 Berica hanno ordinato l’immediata cattura e l’abbattimento di tutti gli animali, unica soluzione possibile per impedire la proliferazione del virus.

Le modalità della profilassi obbligatoria sono state illustrate  dal sindaco Achille Variati, autorità sanitaria locale, insieme all’assessore alla progettazione e sostenibilità urbana Antonio Dalla Pozza, e dal dottor Enrico La Greca, direttore del Servizio Sanità Animale dell’Ulss 8 Berica, che ha emesso l’ordinanza nella quale si dispongono gli interventi da compiere per garantire la scomparsa dell’infezione.

Era presente anche Erica Ferrarese, presidente della sezione vicentina dell’Enpa, Ente nazionale protezione animali, con il quale la collaborazione è sempre stata massima nella gestione del problema della colonia dei conigli di Parco Querini, proliferata in seguito ad abbandoni abusivi.

L’operazione di cattura e soppressione è in corso in queste ore all’interno di Parco Querini, chiuso al pubblico da mercoledì fino a stasera perché era stata programmata un’attività di cattura prima di scoprire la presenza del virus, e viene coordinata dai servizi veterinari dell’Ulss 8 Berica in collaborazione con il settore Ambiente del Comune di Vicenza e la polizia provinciale.

In considerazione del fatto che il virus provoca una morte dolorosa, i volontari dell’Enpa si sono messi a disposizione per catturare gli animali, in modo da evitare che debbano subire questa agonia. Ai conigli catturati dai volontari, infatti, l’equipe veterinaria dell’Ulss somministra un’iniezione in seguito alla quale gli animali si addormentano e muoiono senza soffrire.

“Come autorità sanitaria locale – ha detto il sindaco Variati – ribadisco che questo virus non è pericoloso né per l’uomo né per gli altri animali, anche se entrati in contatto con conigli ammalati. Si tratta però di un’infezione molto grave per i conigli, che richiede un intervento scrupoloso per debellare la malattia prima che si propaghi ulteriormente. Date le dimensioni della colonia infetta, pari ad alcune centinaia di esemplari, l’intervento non si concluderà in questi giorni, ma richiederà altre operazioni di controllo e di cattura, con periodiche chiusure del parco. Voglio ringraziare, in modo particolare, i volontari dell’Enpa per essersi messi a disposizione di questo intervento, difficile anche dal punto di vista emotivo, con l’obiettivo di ridurre al massimo le sofferenze degli animali”.

“La mixomatosi dei conigli – ha precisato il dottor La Greca – è una patologia molto grave che può diffondersi rapidamente attraverso vettori come pulci e zanzare. Per questo motivo il regolamento di polizia veterinaria prevede un protocollo rigido, con l’abbattimento dell’intera colonia, destinata comunque ad essere progressivamente e inevitabilmente colpita dal virus, e una successiva periodica attività di controllo”.

“Questa malattia – ha aggiunto la presidente Ferrarese – porta a morte certa. Noi, di conseguenza, abbiamo scelto di comportarci come avremmo fatto con i nostri animali domestici colpiti da mali incurabili: catturiamo uno a uno i conigli, in modo che siano addormentati e sia loro assicurata una morte dolce. Ma vogliamo anche fare un appello: oggi più che mai abbandonare un coniglio vuol dire segnare il suo destino. Se non esistono più le condizioni per tenerlo in casa, non lasciatelo in un parco credendo di dargli la libertà, ma rivolgetevi all’Enpa”.

In considerazione dell’epilogo della vicenda generata dagli abbandoni dei conigli, anche l’amministrazione rinnova ancora una volta l’invito a rispettare l’assoluto divieto di liberare animali in luoghi pubblici: “L’origine del problema di Parco Querini – ha concluso l’assessore Dalla Pozza – va cercata proprio negli abbandoni, comportamenti che vanno assolutamente condannati. Il nostro impegno è sempre stato massimo per contrastare e contenere questo fenomeno, ma chi lascia liberi gli animali di casa, non solo li condanna a morte, ma genera costi economici e affettivi enormi per tutta la collettività. Anche per questo stiamo pensando di introdurre nuove misure di controllo, a partire dal momento dell’acquisto dell’animale in negozio”.

L’ordinanza per debellare la mixomatosi prevede che per i prossimi sei mesi sia vietato immettere e asportare conigli nell’area. Inoltre, a scopo cautelativo, nessun coniglio allevato nel territorio comunale di Vicenza – dove peraltro esistono solo quattro piccoli allevamenti – potrà essere esportato o venduto.

Quanto ai circa trecento conigli catturati nei mesi scorsi a Parco Querini dai volontari, isolati e vaccinati prima della comparsa del virus, essi non risultano infetti e pertanto continuano ad essere ospitati nei recinti allestiti da Enpa a fianco del canile di Gogna.

Domani Parco Querini sarà regolarmente aperto.

 

Mixomatosi dei conigli

La mixomatosi è una malattia virale a carattere infettivo, non pericolosa per l’uomo o per gli altri animali, ma con un elevato grado di contagiosità tra i conigli per i quali risulta mortale.

La patologia può trasmettersi direttamente da coniglio malato infetto a coniglio sano o anche per via indiretta tramite mosche, moscerini, pulci, zanzare, acari, zecche, pidocchi. In particolare pulci e zanzare possono fungere da “serbatoio” del virus anche per lunghi periodi e contribuire a diffonderlo in aree vaste.

L’incubazione del virus varia dai 5 ai 15 giorni e i sintomi principali comprendono debolezza, assenza di fame, congiuntivite, formazione di noduli sulla testa e sugli arti, oltre a un generale deperimento delle condizioni fisiche. La morte arriva normalmente entro 10 giorni. Non esiste una terapia specifica per il virus. I pochi conigli che riescono a sopravvivere, inoltre, possono rimanere contagiosi per un lungo periodo.