Il Ministero della Salute ha lanciato nei giorni scorsi l’“allarme morbillo” in Italia: a fronte degli 844 segnalati nel 2016, da inizio 2017 ne sono già stati registrati più di 700, con un incremento di oltre il 230% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, in cui si erano verificati 220 casi. La maggior parte è stata segnalata da sole 4 Regioni: Piemonte, Lazio, Lombardia e Toscana.
“Il morbillo – informa il dicastero – continua a circolare nel nostro Paese a causa della presenza di sacche di popolazione suscettibile, non vaccinata o che non ha completato il ciclo vaccinale a 2 dosi. Ciò è in gran parte dovuto al numero crescente di genitori che rifiutano la vaccinazione, nonostante le evidenze scientifiche consolidate e nonostante i provvedimenti di alcune Regioni che tendono a migliorare le coperture, anche interagendo con le famiglie e i genitori”.
La situazione in Veneto è al momento sotto controllo ed è continuamente monitorata, con un numero di casi che al momento non suscita allarme. Non solo, ma le coperture vaccinali sono in significativo aumento. Per il morbillo, in particolare, è stata fatta una rilevazione mirata alla valutazione di tutta la popolazione compresa tra i 2 ed i 18 anni, con un risultato di copertura vaccinale pari al 92,6%; tale fascia d’età consente di valutare appieno una buona protezione da questa malattia. Rilevante è l’aumento per l’ultimo anno osservato, quello dei nati nel 2014, che tocca l’89,2% con un aumento di due punti rispetto al precedente rilevamento.
Lo rivela l’inedito Report sull’Attività Vaccinale in Veneto dell’anno 2016, realizzato dalla Direzione regionale Prevenzione, che considera la coorte dei nati nel 2014 per tutte le vaccinazioni offerte dalla Regione e che è stato diffuso oggi dall’Assessore alla Sanità Luca Coletto.
“Questi dati – dice Coletto – confermano la bontà delle scelte fatte mantenendo la non obbligatorietà e affiancandola a un lavoro quotidiano di informazione e responsabilizzazione dei genitori. Il semplice obbligo non paga – aggiunge l’Assessore – perché la gente non è stupida e, se informata adeguatamente come facciamo in Veneto, capisce e aderisce con quella convinzione che non può esserci in regime di obbligatorietà. Morbillo a parte – aggiunge – è straordinario il dato complessivo: un aumento generalizzato delle coperture in anni nei quali il fronte degli scettici e dei contrari, unito alle bufale del web, avevano allontanato molte coppie dalla cultura della vaccinazione consapevole.”