Gli italiani non riescono più a rinunciare ai “piaceri proibiti” dello Smart Working

 

Secondo l’Osservatorio Smart Working della School of Management del Politecnico di Milano, complice il coronavirus, in Italia i cosiddetti lavoratori agili o smartworkers sono ormai oltre 5 milioni.

A partire dal lockdown primaverile, gli italiani hanno scoperto i “piaceri proibiti” dello Smart Working e se ne sono abituati. Per esempio, il 49% sostiene che lavorare in abiti comodi è un must cui non si può rinunciare. Fra le altre opportunità più apprezzate, il 32% sottolinea la possibilità di svegliarsi più tardi nei giorni feriali, mentre il 27’% considera un vantaggio indiscutibile lavorare all’aperto (27%), sul balcone o, magari, in giardino.

Tuttavia, questa ritrovata libertà impone agli italiani di mantenere un alto livello di responsabilità, soprattutto sul piano della sicurezza informatica. Infatti, quando si lavora da casa o da un altro luogo, la privacy è messa ancora più a rischio, per cui è importante ricordarsi della sicurezza digitale personale e di riflesso del proprio datore di lavoro.

I dipendenti possono finalmente dimenticare i lati negativi della vita caotica delle grandi città e lavorare in un’atmosfera più confortevole ma, nel contempo, devono affrontare molte sfide per riuscire a continuare ad essere produttivi, riorganizzando il proprio spazio di lavoro e sviluppando nuove abitudini. 

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