Hanno manifestato questa mattina in centro a Vicenza i lavoratori del settore corrieri e magazzinieri, aderenti allo sciopero indetto dalla FILT Cgil per l’intera giornata lavorativa. Dopo il ritrovo nel piazzale della stazione di Vicenza, il corteo si è poi diretto in piazza Biade dove si è tenuto un comizio in cui sono intervenuti alcuni delegati e il segretario FILT vicentino Massimo D’Angelo.
Nell’assemblea del 1 aprile scorso la Filt Cgil ha presentato ai lavoratori corrieri e magazzinieri del settore delle merci e della logistica della provincia di Vicenza, una bozza di piattaforma contrattuale provinciale che è stata approvata all’unanimità.
Un documento che accomuna lavoratori e lavoratrici delle aziende e delle società che operano nel settore della distribuzione e movimentazione delle merci che dovrebbero essere tutti inquadrati con il Contratto collettivo nazionale di Lavoro “Logistica, trasporto merci e spedizioni” vigente.
“E’ assolutamente necessario regolamentare e contrastare la concorrenza sleale tra i competitori nel mercato del lavoro delle multinazionali e delle cooperative spurie”, afferma Daniele Conte della segreteria Filt Cgil, “e vanno implementate le tutele per i lavoratori che operano negli appalti del settore e che vivono condizioni retributive e operative al massimo ribasso e al di sotto della soglia della legalità”.
“Vanno assolutamente ripristinate le condizioni contrattuali”, prosegue Conte, “al fine di retribuire i lavoratori in modo proporzionale alla qualità e quantità di lavoro svolto, in ogni caso sufficiente alla sopravvivenza loro e delle loro famiglie, e in generale che permettano una vita dignitosa per le migliaia di persone che operano nel settore anche nella nostra provincia berica!”
“Nonostante qui a Vicenza siano state aperte molteplici vertenze e sottoscritti innumerevoli accordi sindacali”, continua Daniele Conte, “riscontriamo da parte di società e aziende che operano in provincia, il persistere della mancata applicazione del CCNL di riferimento!” Proprio per questa situazione di diffusa “irregolarità e illegalità contrattuale” si è costituito il Coordinamento provinciale settoriale. Da qui la decisione di lanciare un ulteriore sciopero per rendere nota la situazione di diffusa illegalità contrattuale lavorativa che attanaglia l’intero settore e per giungere quanto prima al miglioramento delle condizioni di lavoro e di salario.