L’obiettivo è di contrastare l’insediamento delle cosche mafiose all’interno delle aziende manifatturiere venete. Per convogliare in questa unità di intenti prefetture del Veneto e associazione di categoria hanno stretto un importante accordo che tuteli il lavoro di chi svolge attività legale con tanti sacrifici e non pochi problemi.
«Attraverso un importante accordo, che rappresenta un segno tangibile di partenariato strutturato tra pubblico e privato, siamo pronti ad affrontare l’impegno di presidiare costantemente la nostra Regione per prevenire i tentativi di infiltrazione criminale, in continuità con l’azione di monitoraggio e denuncia che la nostra Associazione porta avanti da anni nell’intero territorio di sua competenza»: così William Beozzo, Presidente di Confimi Industria Veneto, annuncia l’Accordo sottoscritto tra le Prefetture del Veneto e l’Associazione regionale delle imprese manifatturiere, con le proprie strutture territoriali, tra le quali Apindustria Confimi Vicenza, allo scopo di rafforzare e intensificare i controlli mirati a prevenire e contrastare le infiltrazioni della criminalità organizzata nell’economia legale. Con questa intesa arriva così il passo decisivo per l’attuazione del Protocollo Quadro di legalità siglato a livello centrale lo scorso 20 aprile 2017 tra il Ministero dell’Interno e Confimi Industria.
In particolare, l’Accordo prevede un impegno notevole assunto da parte di Confimi Industria Veneto: «Ci siamo messi a disposizione con determinazione ed entusiasmo – commenta Beozzo – per promuovere, presso le nostre imprese, l’adozione di regole mirate a disciplinare la scelta responsabile dei propri partners, subappaltatori e fornitori. Organizzeremo anche corsi di formazione specifici per diffondere la cultura della legalità, informando gli stessi nostri associati che l’adesione a questo Protocollo comporta l’assunzione di specifici impegni e, in particolare, la sottoposizione all’accertamento antimafia volto ad escludere la sussistenza di motivi automaticamente ostativi e di tentativi di infiltrazione mafiosa».
Le Prefetture del Veneto, dal canto loro, effettueranno le verifiche antimafia, propedeutiche al rilascio della comunicazione o informazione antimafia, mediante la consultazione della Banca dati nazionale unica della documentazione antimafia, riferendone l’esito all’Associazione provinciale o di categoria di competenza per i successivi adempimenti. Saranno poi svolti, a campione, degli ulteriori accertamenti, sempre attraverso la consultazione della predetta Banca dati sulle autocertificazioni rilasciate ai fini del rinnovo dell’iscrizione nell’elenco dei fornitori, dandone comunicazione degli esiti all’Associazione provinciale di competenza. Al contempo la Prefettura di Venezia si impegna a monitorare l’attuazione del Protocollo a livello regionale, nonché ad assicurare l’attività di supporto, formazione e consulenza alla rete delle Prefetture della Regione Veneto per l’ottimale applicazione dell’Accordo di legalità.
Nello specifico del territorio, le imprese vicentine che intendono aderire al Protocollo dovranno produrre apposita richiesta ad Apindustria Confimi Vicenza, inoltrando i dati necessari al rilascio delle informazioni antimafia. Dopo una verifica sulla completezza del materiale, l’associazione delle imprese manifatturiere trasmetterà le richieste alla Prefettura competente nel territorio in cui ha sede l’impresa aderente: nel nostro caso la Prefettura di Vicenza o quella delle province limitrofe in cui si trovano le aziende che fanno riferimento alla struttura associativa del capoluogo berico. Le imprese che supereranno lo scrutinio antimafia saranno iscritte in un apposito elenco tenuto da ciascuna Associazione di categoria.
«Conseguita l’iscrizione – evidenzia il Presidente Beozzo – l’impresa aderente presenterà alla Prefettura del luogo ove ha la propria sede legale, per il tramite dell’Associazione, la lista dei propri partners commerciali, al fine della loro sottoposizione alle verifiche antimafia, in base alle soglie stabilite nell’Accordo attuativo. In questa prima fase di attuazione dell’Accordo, comunque, le verifiche concernenti i partners commerciali saranno limitate a coloro che operano nell’ambito dei settori più esposti, coincidenti con quelli per i quali è prescritta l’iscrizione nelle white list».
Per la corretta attuazione dell’Accordo sono infine previsti degli organi di coordinamento e controllo: presso la Prefettura di Venezia verrà costituita una Commissione per la legalità regionale o interregionale, composta da rappresentanti delle Prefetture interessate e di Confimi Industria Veneto, mentre a Vicenza potrà essere costituita una sottosezione provinciale, composta dai rappresentanti locali dell’Associazione e coordinata dal Prefetto, che avrà il compito di esaminare le problematiche emergenti in sede di attuazione del Protocollo e di riferire i risultati conseguiti, su base annuale, alla Commissione per la legalità regionale o interregionale.