Centri d’accoglienza, PD: “ok controlli sanitari, ma servono percorsi di inclusione sociale”
Andrea Fasulo18 Aprile 2017Immigrazione, Politica, VenetoCommenti disabilitati su Centri d’accoglienza, PD: “ok controlli sanitari, ma servono percorsi di inclusione sociale”
“La proposta di legge della maggioranza in cui si chiede più controllo e sorveglianza sanitaria nei Centri di accoglienza per immigrati non affronta i nodi cruciali del fenomeno e in qualche modo ripropone quanto già previsto dalla normativa nazionale. Per superare misure-spot non particolarmente efficaci serve invece un reale coordinamento che veda la Regione Veneto in funzione di regia, come già avviene per esempio in Lazio o in Lombardia”. Ad affermarlo sono i Consiglieri regionali del Partito Democratico Francesca Zottis, Claudio Sinigaglia, Orietta Salemi, Bruno Pigozzo e Alessandra Moretti commentando l’audizione in Quinta commissione della Caritas in merito al Pdl 207.
“La salute è sicuramente una componente prioritaria del sistema di accoglienza – proseguono i Consiglieri – e per questo auspichiamo l’avvio di protocolli d’intesa in materia di monitoraggio e intervento tra Centri di accoglienza, Università e sistema sociosanitario. Durante l’incontro di oggi è emersa la necessità di cure accessibili, fruibili e gratuite, la priorità dei vaccini che dovrebbero essere resi obbligatori per italiani e non, oltre alla criticità della vulnerabilità psicologica di uomini, donne e minori non accompagnati. È vero che queste persone possono essere portatori di patologie che vanno affrontate subito, come la malaria, proprio per garantire sicurezza nella nostra comunità, ma occorre guardare al fenomeno in maniera più ampia. È la stessa Caritas a suggerirlo, chiedendo un tavolo di lavoro e confronto che coinvolga anche i soggetti del Terzo settore con i quali costruire un sistema di inclusione a 360 gradi che abbia durata almeno triennale, con particolare attenzione ad alcune fragilità che si sono manifestate (salute mentale in primis) e non escludendo monitoraggi sulle malattie infettive. Questo mantenendo un dialogo costante con il territorio e le Ulss interessate. Così facendo, l’inclusione sanitaria diventa una componente essenziale della più ampia inclusione sociale”.
“Quello suggerito dalla Caritas è un cambio di prospettiva che il Veneto potrebbe finalmente adottare. Sarebbe una svolta dopo anni di fuga dalle responsabilità – chiude la nota dei Consiglieri Dem – perché la Regione è sempre rimasta a guardare, preferendo non affrontare né risolvere i problemi per poi specularci in chiave elettorale”.
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