Moretti: “In Veneto troppi medici obiettori, diritto all’aborto è un calvario”

“In una Regione con il 77% di ginecologi obiettori di coscienza è evidente che ci siano ostacoli all’esercizio di un diritto, quello all’aborto, che rischia di trasformarsi in un calvario. Aggiungendo dolore al dolore, visto che non si tratta di una scelta che le donne prendono a cuor leggero. Numeri alla mano, sembra impossibile che la Giunta continui a negare, parlando di servizio garantito”. Così la Consigliera regionale del Partito Democratico Alessandra Moretti all’indomani della manifestazione indetta dalla Cgil per la ‘Giornata mondiale per il diritto all’aborto sicuro e legale’.

“Abbiamo la percentuale di obiettori più alta d’Italia dopo la Provincia di Bolzano, nel Veronese e ad Adria arriviamo addirittura al 100%: con queste cifre – puntualizza l’esponente democratica – è ovvio che si allunghino anche i tempi di attesa, circa tre settimane, ed è inaccettabile. Lo scorso marzo avevo presentato una mozione per l’effettiva applicazione della legge 194, una richiesta che sembra quasi surreale visto che sono passati 40 anni dall’entrata in vigore. Nella mozione si chiedeva di assicurare una quota di medici non obiettori, da reperire tramite procedure di mobilità del personale o nuove assunzioni in tutti gli ospedali e nelle strutture sanitarie autorizzate. Una misura minima, bocciata però dalla maggioranza, che durante il dibattito in aula usò espressioni disgustose come ‘l’aborto non è un anticoncezionale’. Leggo che nei prossimi giorni la Regione incontrerà la Cgil per discutere della questione: mi auguro – conclude la Consigliera Moretti – che finalmente prenda atto dell’esistenza di un grave problema e si adoperi per risolverlo”.