Anche la plastica diventa packaging eco sostenibile con l’acquisto di carbon credits

Essere sostenibili e comunicare la sostenibilità del proprio prodotto è di fatto il nuovo standard per poter essere sul mercato, in special modo per i prodotti di largo consumo. Basti pensare che nel Global Report sulla sostenibilità ambientale di Nielsen, ben l’81% degli intervistati dichiarano che le aziende dovrebbero dare il proprio contributo in favore dell’ambiente, quindi anche riducendo l’impatto dei propri prodotti e del proprio packaging.

Una tendenza ancor più accettata se il trasporto, la conservazione o la proposta al consumatore prevede, come accade spessissimo, un packaging di plastica.

In tempi di “processo” nei confronti del packaging plastico (che comunque in Italia viene già riciclato per il 46,2% – fonte COREPLA 2019) che è stato il vero motore della modernità e che permette ai prodotti di consumo di essere disponibili e salubri a prezzi abbordabili per tutti; l’azienda vicentina Crocco ha sviluppato un programma di Eco design per fare, del proprio imballaggio, un packaging a impatto zero dal punto di vista delle emissioni di CO 2 con procedura certificata e quindi spendibile anche a livello di comunicazione e marketing.

“La sostenibilità non può essere un mero slogan, ma qualcosa di misurabile e verificabile e proprio questo ci ha spinto ad intraprendere questo progetto che ci consente di quantificare in modo preciso e certificato l’impatto ambientale dei nostri prodotti – spiega Renato Zelcher, Amministratore Delegato di Crocco -.

Solo con la cultura e informazioni corrette si possono effettuare delle scelte di reale valore e libere da facili pregiudizi”.

Il programma, denominato Greenside, prevede quindi due macrofasi, la prima va a monitorare e misurare la Carbon Footprint, ovvero le emissioni di gas serra determinate dal packaging attuale lungo tutto il suo ciclo di vita, dalla materia prima fino allo smaltimento, calcolando anche le emissioni prodotte in fase di produzione, distribuzione e utilizzo. Si otterrà, quindi, un valore certificato di CO 2 equivalente espresso in Kg.

“In accordo con quanto previsto dalla ISO 14067:2018, la norma che stabilisce i requisiti per la quantificazione e la comunicazione dell’impronta climatica dei prodotti in conformità alle norme sulla valutazione del ciclo di vita (LCA), l’allocazione è stata evitata il più possibile, ricercando la massima precisione scientifica. Per questo il calcolo della Carbon Footprint è stato modellizzato utilizzando il software professionale SimaPro 8.5.2 e le banche dati Ecoinvent v3.4 e v2.2 riconosciute a livello mondiale”, spiega Diego Lora, responsabile dei sistemi di gestione ambiente e sicurezza di Crocco.

Una volta quantificate e certificate le emissioni, si passa alla seconda fase, quella di Eco design collaborativo per cui sarà possibile, in un processo di miglioramento continuo, ridefinire il proprio packaging, limitando al massimo l’impatto ecologico. Sulla base della prima macrofase, infatti, Crocco sarà in grado di studiare, prototipare e produrre un packaging che possa avere una maggior efficienza produttiva grazie i processi interni di Crocco, un minor spessore dell’imballaggio oppure utilizzare materiali da riciclo finanche materiale biobased.

Il nuovo packaging Greenside, che avrà quindi, già di per sé, un impatto ambientale molto ridotto, potrà anche essere neutralizzato dal punto di vista delle emissioni di gas serra. Crocco infatti garantisce, con certificazione di enti abilitati, di fornire un film termoretraibile ed estensibile carbon neutral, le cui emissioni di CO 2 equivalente vengono compensate attraverso l’acquisto di carbon credits, ovvero sostenendo progetti sostenibili come riforestazioni o produzione di energia da fonti rinnovabili, come previsto dagli accordi internazionali.

Si potrà quindi avere un imballaggio flessibile con le tradizionali caratteristiche di robustezza, duttilità, leggerezza e salubrità (ad esempio nel contatto con gli alimenti) e, al contempo, ben tre elementi (efficienza produttiva, minor spessore, materiale riciclato o biobased) per abbattere la propria impronta ecologica fino alla neutralizzazione completa delle proprie emissioni di CO 2 equivalente sostenendo progetti ambientali ad impatto positivo, come previsto dal Protocollo Kyoto.

“La direttiva 2018/410 del Parlamento Europeo e del Consiglio, che modifica la Dir. 2003/87/CE, ha previsto l’istituzione di un sistema di scambio quote di CO 2 , per il periodo 2021-2030 per contribuire a raggiungere l’obiettivo di ridurre le emissioni di gas a effetto serra, nel territorio dell’Unione Europea, di almeno il 40% rispetto ai livelli del 1990 – continua Lora -. Greenside si inserisce esattamente in questo contesto, ovvero nell’attuazione di azioni volte alla riduzione o compensazione di gas climalteranti in ambito industriale mediante l’utilizzo di fonti energetiche rinnovabili”.

Alla fine di tutto il processo Greenside di Crocco, quindi, non solo l’azienda avrà uno studio e misurazione di tutto il ciclo di vita del proprio packaging, ma avrà a disposizione un nuovo imballaggio che conterrà meno plastica, con una percentuale di materiale riciclato o bio materiale e con la somma algebrica delle proprie emissioni pari a zero.

Questo aiuterà non solo dal punto di vista del green marketing verso il consumatore e la filiera, ma contribuirà proattivamente anche al raggiungimento degli obiettivi europei che prevedono traguardi in termini di sostenibilità ambientale che puntano ad attivare all’obiettivo finale di emissioni zero per il 2050.