8 marzo, donne ancora svantaggiate sul lavoro. In Veneto occupazione femminile in crescita

Il lavoro delle donne in Italia continua ad essere caratterizzato da segregazione occupazionale, impieghi poco qualificati, gap salariale e sottoccupazione, soprattutto nel mezzogiorno. La fotografia è contenuta in un rapporto della Fondazione Di Vittorio che prende in esame le caratteristiche dell’occupazione femminile in Italia e pubblicato in occasione della giornata internazionale della donna.

“Nonostante la crescita della percentuale delle donne occupate – commenta la segretaria confederale della Cgil Tania Scacchetti – il gap tra il tasso di occupazione maschile (67,1%) e femminile (48,9%) resta di oltre 18 punti, conferendo all’Italia la maglia nera tra gli stati dell’Unione europea insieme alla Grecia e inferiore solo a Malta. La forbice si allarga tra Centro-Nord e Sud del Paese: nel Mezzogiorno sfiora il 25% contro circa il 15% del resto della penisola”.
Inoltre le donne italiane risultano svantaggiate anche sul fronte della qualità e delle tipologie di occupazione. “Per quanto riguarda la prima – dice Scacchetti – vi è un’incidenza maggiore del lavoro a termine e del ricorso al part-time (nel 2016 34% contro l’8,6% per gli uomini), specie involontario”.
Infine, il differenziale di genere si traduce anche in termini di reddito da lavoro: “nel 2014 (ultimi dati disponibili) il reddito guadagnato dalle donne è in media del 24% inferiore agli uomini (14.482 rispetto a 19.110 euro)”.

L’Istat certifica che in Veneto i dati sono più confortanti rispetto alla media nazionale. Qui, su più di 2milioni di lavoratori, il 42% sono donne. “Nella nostra regione – dice il segretario Cisl Onofrio Rota- dal 2015 l’occupazione femminile ha ripreso a crescere, molto di più di quella maschile, spostandosi però dall’industria al terziario. E’ un fatto positivo e ora puntiamo sugli effetti nei provvedimenti per l’occupazione giovanile che sono attivi dal 1 gennaio”. Una valutazione che trova conferma nelle rilevazioni svolte dall’Agenzia Veneto Lavoro: oggi i posti di lavoro occupati da donne rispetto al 2008, cioè prima della crisi, sono 31mila in più. E’ il saldo positivo tra la perdita di quasi 24.000 posti nell’industria e la crescita di oltre 54.000 posti nei servizi. Le assunzioni a tempo indeterminato sono il doppio di quelle a termine, mentre la metà dei contratti di lavoro è a part time (per gli uomini così è nel 24% delle assunzioni).