
“Se le campagne del Veneto sono oggi patrimonio di eccellenza agroalimentare è frutto della professionalità di quei contadini che per merito della grande legislazione nel dopoguerra con la guida di Paolo Bonomi sono oggi diventati autentici imprenditori agricoli”.
Un concetto corale condiviso da tutte le autorità intervenute oggi, nel giorno di San Martino giorno del capodanno agricolo, alla cerimonia di titolazione al fondatore di Coldiretti della rotonda all’intersezione di via Torino con l’ingresso della ciclopedonale di Forte Marghera.
Dal sindaco di Venezia Luigi Brugnaro, i vertici della Coldiretti dal presidente nazionale Ettore Prandini al presidente regionale Veneto Carlo Salvan, insieme al vicesindaco con delega all’agricoltura Andrea Tomaello, l’assessore alla Toponomastica Paola Mar, tutti hanno testimoniato il profilo di un grande uomo che ha dato voce a chi non l’aveva rivendicando i diritti degli agricoltori e difendendo i redditi delle imprese agricole.
“Bonomi ha permesso anche al territorio veneto di avere un futuro – ha detto Carlo Salvan – l’intuizione di costituire la Coldiretti è stata fondamentale perché ha dato forma e struttura a quella che oggi è la seconda regione italiana per produzioni agroalimentari. Miseria e povertà post bellica Grazie alla riforma pensata dal fondatore di Coldiretti sono state soppiantate da diritti e dignità di quelli che erano gli abitanti delle campagne, nonché mezzadri che finalmente si sono trasformati in agricoltori e poi imprenditori agricoli”
Presente all’evento la figlia di Bonomi, Mirjam, che ha rivelato quanto fosse indispensabile per il padre dare dignità ai contadini e quanto si sia dedicato per questa sfida. “Caparbio, organizzatore e attento, ha raggiunto l’obiettivo di dare benessere ai coltivatori che si è trasformato poi anche in benessere sociale. Una eredità che è stata raccolta dalla dirigenza e da chi ha traghettato Coldiretti nel 21esimo secolo con una potenza e una visibilità per l’agricoltura anche fuori dall’Italia”.
“La lezione di Bonomi rappresenta le nostre radici ma deve essere l’esempio per il nostro futuro – ha sottolineato il presidente nazionale Ettore Prandini – come ha voluto e ottenuto il fondatore di Coldiretti, dobbiamo continuare a lavorare per la dignità dei nostri agricoltori. Senza dimenticare la pesca, che oggi verte in grande difficoltà. Dobbiamo cercare di attuare la sua lungimiranza e lavorare anche con le istituzioni europee e monitorare scenari globali per tracciare una traiettoria di futuro senza tralasciare nessun settore produttivo. L’agricoltura ha dimostrato la sua centralità durante la pandemia; la distintività e qualità dell’agroalimentare italiano devono dare speranza di futuro e certezze alle nuove generazioni, questa una delle sfide che ci attendono. In passato il giorno di S Martino era un giorno di tristezza – ha continuato Prandini – i contadini erano obbligati a lasciare le campagne negli stenti e miseria. Bonomi con altri protagonisti prima Repubblica ha accolto e portato avanti la prima sfida della distribuzione della terre a coloro che erano considerati solo mezzadri, ma che in realtà la trasformavano e le davano produttività. La forza della Coldiretti e la capacità di ascolto della base associativa e il nostro impegno oggi è quello di continuare a lavorare senza tralasciare nessuno, perché è così che nascono le riforme”.
“Oggi intitoliamo la prima rotonda in Italia ad un uomo che si è battuto per la libertà – ha esordito il primo cittadino Luigi Brugnaro – Questo è un luogo di ritrovo dove abbiamo investito fondi per riqualificare l’area e creare piste ciclabili che potessero collegare diverse zone della città. Qui nelle vicinanze c’è una grande vasca di laminazione, oggi in funzione, che ha lo scopo di mettere in sicurezza Mestre dalle inondazioni. Con queste parole vorrei collegarmi alla figura di Bonomi, un uomo che ha avuto il coraggio di innovare, ed è proprio l’innovazione alla quale dobbiamo puntare. Ad esempio nell’agricoltura, prestando attenzione alla transizione ecologica che deve essere ottenuta gradualmente attraverso un processo di mediazione del cambiamento e della trasformazione della società. Un altro tema importante è sicuramente la pesca sulla quale devono essere fatte delle serie riflessioni dal punto di vista tecnologico. La tecnologia, infatti, fa luce sull’impatto del cambiamento climatico sulla pesca. Concludo quindi con un augurio di buona fortuna a tutti quanti noi, affinché possiamo trovare quelle soluzioni necessarie e nuove tecnologie in modo tale da avere impatti sempre più positivi sulla sostenibilità ambientale”.
Dello stesso tono anche l’intervento del vicesindaco Andrea Tomaello che ha posto l’attenzione sul lavoro di squadra necessario per portare avanti tutte le iniziative volte a valorizzare il comparto dell’agricoltura. “E’ importante avvicinare le nuove generazioni al mondo dell’agricoltura e pertanto alla valorizzazione del territorio – ha dichiarato – Agricoltura fa sinonimo con rispetto per l’ambiente e amore verso il proprio territorio”.
Don Sandro Manfrè consigliere ecclesiastico di Coldiretti Venezia ha dato la sua benedizione. Infine è stata scoperto il cartello che riporta l’intitolazione ufficiale della prima rotatoria in Italia dedicata a Paolo Bonomi, fondatore di Coldiretti.