Funghi, in Veneto annata da record per porcini e chiodini

I boschi veneti si confermano l’habitat ideale per la presenza spontanea di funghi. Lo conferma la Coldiretti regionale nell’annunciare che l’ultima settimana è stata decisiva per temperatura elevata, tasso di umidità ed escursione termica notturna per la raccolta di Porcini, Finferli, Mazza di Tamburo e Chiodini quest’ultimi apparsi in anticipo grazie ad un agosto piovoso.
L’andamento è parallelo alle statiche nazionali – precisano i tecnici di Coldiretti – che sostengono quanto questo autunno sia da record. Le buone prospettive contribuiscono a sostenere la crescita del turismo di settembre con 11,6 milioni di italiani in vacanza, in aumento del 5% rispetto allo scorso anno secondo l’indagine Coldiretti/Ixe’. Il mese di settembre è infatti particolarmente apprezzato da quanti cercano il relax e la tranquillità con il turismo legato alla natura in montagna, nei parchi e nelle campagne a fare la parte del leone“.
Gli esperti di Coldiretti ricordano però di rispettare le regole regionali: i cercatori devono essere muniti di apposito patentino e prima della commercializzazione serve l’autorizzazione del micologo. Una passione, quella di “andar per funghi”, blindata per evitare intossicazioni e altri inconvenienti più gravi dettati dall’inesperienza o superficialità. “E’ necessario, quindi, evitare le improvvisazioni e seguire norme e vincoli specifici presenti nei diversi territori. Non fidarsi assolutamente dei detti e dei luoghi comuni, ma anche rivolgersi sempre, in caso di incertezza, per controlli ai Comuni o alle Unioni micologiche e utilizzare cestini di vimini ed evitare le buste di plastica. La buona stagione è una opportunità anche per buongustai che preferiscono cercarli sugli scaffali“, spiega il presidente di Coldiretti veneto, Daniele Salvagno.
In questo caso la Coldiretti invita a verificare l’indicazione il luogo di raccolta o coltivazione, dell’origine in etichetta o su appositi cartellini che deve essere riportato obbligatoriamente da quest’anno dopo i chiarimenti forniti al quesito della Coldiretti nella risposta ufficiale della Commissione Europea che – sottolinea la Coldiretti – ha chiarito che le indicazioni obbligatorie devono essere presenti sui documenti che accompagnano il prodotto in tutte le fasi della commercializzazione e che l’indicazione del Paese di origine è sempre obbligatoria per tutti i prodotti ortofrutticoli freschi, anche se esentati dal rispetto della norma di commercializzazione generale, come tartufi e funghi spontanei.
Una garanzia – conclude il presidente di Coldiretti Veneto, Daniele Salvagno – per sapere se i pregiati frutti del bosco sono stati raccolti nella Penisola o se sono arrivati in Italia da Paesi lontani con minore freschezza e garanzie di qualità e sicurezza alimentare“.

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