CETA, 294 comuni veneti dicono no al trattato di scambio UE-Canada

Al no espresso dalla Giunta e Consiglio del Veneto si aggiungono le posizioni contrarie all’accordo Ceta di ben 294 amministrazioni comunali. Infatti più della metà dei comuni veneti ha sancito con delibere che questo trattato economico commerciale globale tra Unione Europea e il Canada non favorisce affatto l’identità del Made in Italy.

Lo afferma Coldiretti in occasione dell’applicazione provvisoria dell’intesa ormai votata a Bruxelles ma che ancora attende la ratifica dell’Italia. La vicenda, che vede impegnata Coldiretti in una mobilitazione costante condivisa da uno schieramento inedito con altre organizzazioni Cgil, Arci, Adusbef, Movimento Consumatori, Legambiente, Greenpeace, Slow Food International, Federconsumatori, Acli Terra e Fair Watch, evidenzia la svendita dei marchi storici del patrimonio agroalimentare sul mercato canadese e soprattutto un pericoloso precedente nei negoziati con altri Paesi anche emergenti che sono autorizzati cosi a chiedere le stesse concessioni. Secondo la Coldiretti su un totale di 291 denominazioni italiane riconosciute, ben 250 non godono di alcuna tutela come ha denunciato la maggioranza dei Consorzi di tutela.

Per il Veneto risultano protetti appena 11 prodotti Dop/Igp su 36.

Offriamo un mercato da oltre 700 milioni di consumatori contro uno di appena 36 milioni – commenta il direttore regionale Pietro Piccioni – e in più abbattiamo le barriere sulla sicurezza alimentare perché il Ceta uccide il grano duro italiano con il crollo dei prezzi favorito dall’azzeramento strutturale i dazi per l’importazione dal Canada dove peraltro viene fatto un uso intensivo di glifosate nella fase di pre-raccolta, vietato in Italia. Inoltre, peserebbe anche l’impatto di circa 50.000 tonnellate di carne di manzo e 75.000 tonnellate di carni suine a dazio zero. Coldiretti non fermerà l’operazione di sensibilizzazione sul tema, è a rischio il lavoro di migliaia di aziende agricole che rispettano le regole e i disciplinari per sostenere la qualità ineguagliabile delle tipicità del territorio”.