L’export agroalimentare italiano vale 40 miliardi. Veneto tra le prime 4 regioni

L’export agroalimentare italiano quest’anno supererà i 40 miliardi di euro, con un aumento di oltre il 6% sul 2016, spinto dalla crescita nelle vendite di vino, salumi e formaggi, che segnano un nuovo record, con aumenti compresi tra il +7% del vino e il +9% dei formaggi.

Un risultato rilevante, sottolinea Nomisma Agrifood Monitor, per una filiera altrettanto importante che dall’agricoltura alla ristorazione vale il 9% del PIL italiano (con più di 130 miliardi di euro di valore aggiunto), coinvolge il 13% degli occupati totali e concentra un quarto di tutte le imprese presenti in Italia. Un dato che fa riflettere, anche se bisogna considerare che il 60% dell’export arriva da 4 Regioni, tutte del nord Italia: Lombardia, Piemonte, Emilia Romagna e Veneto. Il Sud, nel complesso, incide sull’export agroalimentare per meno del 20%. L’altro dato interessante, è una ripresa dei consumi alimentari sul mercato nazionale, al momento in crescita dell’1,1%.

Guardando ai mercati di destinazione sono soprattutto i paesi extra-Ue (seppure rappresentino ancora meno del 35% dell’export totale) ad evidenziare i tassi di crescita più elevati. Tra questi Russia e Cina, con variazioni negli acquisti di prodotti agroalimentari italiani a doppia cifra (oltre il 20%), benché il loro “peso” continui ad essere marginale sul totale dell’export (meno del 2%). In linea invece con la media di settore le esportazioni verso Nord America e paesi Ue (dati gennaio-luglio 2017).

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