Si inaugura oggi, sabato pomeriggio 18 giugno 2016, alle ore 18 a Palazzo Agostinelli, la mostra personale di Girolamo Tessarolo “L’osservazione immaginata”.
Bassanese, classe 1946, allievo del prof. Danilo Andreose, ha sempre praticato il disegno e la pittura come hobby, ma da circa un decennio si è dedicato seriamente a questa espressione artistica e con passione e umiltà ha saputo dare il meglio di sé ad un pubblico sempre crescente, raggiungendo inaspettate soddisfazioni sia in ambito nazionale che internazionale. “C’è una condizione sola perché io ponga mano ad una tela: essa è soddisfatta esistendo uno stato di silenzio assoluto – spiega l’artista – Il rumore diventa insopportabile se in fase creativa distrae la mente e non permette di ascoltare le note che devono essere scandite dal mio “dipingere”. I colori sono le mie note. Con i colori posso inviare qualsiasi messaggio per dare al pubblico quelle percezioni che permettono almeno di alleggerire le tensioni e gli affanni della quotidianità”.
Nella sua presentazione, il direttore della Gipsoteca di Possagno Mario Guderzo evidenzia proprio come le successioni cromatiche siano determinanti nella pittura di Tessarolo.
“La ricerca di un ‘infinto’ – scrive Guderzo – che potrebbe concedere un barlume di metafisicità è sempre stata una costante di ricerca nella letteratura, nella filosofia e nell’arte. Soffermarsi su questa costante è proprio della rappresentazione del paesaggio. Pensare, riflettere e sognare
‘oltre la siepe’ è allora un motivo determinante per chi, come Girolamo Tessarolo, cerca di rappresentare quella ragione, che è uno ‘spirito puro’. Le successioni cromatiche saranno determinanti, in questa ricerca, perché le variazioni di tono corrispondono, proprio, all’umorale
rappresentazione di un’idea. Quando ci si confronta con i suoi dipinti, allora, abbiamo la possibilità di riflettere ed il carattere della sua arte è contraddistinta dalla caratteristica di un osservatore attento, alle volte emozionale, altre volte naturalmente determinato: lui osserva, assimila, e rappresenta immagini e conosce il valore da affidare al colore stesso”.