Licenziato in periodo di nozze, il tribunale gli dà ragione e lo reintegra

Era stato licenziato, sulla base della recessione di un contratto con una società consortile che avrebbe fatto venir meno il servizio di cui si occupava, alcune settimane dopo che si era sposato, ma il lavoratore ha fatto ricorso e il tribunale civile di Vicenza gli ha dato ragione in ragione di una legge del 1963, nata di fatto all’epoca con l’intento non dichiarato a difesa delle lavoratrici, che vieta i licenziamenti dal momento delle pubblicazioni a un anno dopo il matrimonio. Nella decisione, il giudice scrive che la previsione contenuta nella norma “sembrerebbe applicabile esclusivamente alle lavoratrici, nulla disponendo in ordine ai lavoratori. Il tribunale ritiene che si tratti di un silenzio normativo integrante una lacuna della disciplina, da colmare per via interpretativa”. Da qui, l’indicazione dell’entrata in vigore delle pari opportunità e anche di altre norme che impongono di fatto di non operare distinzioni e quindi di una applicazione del “periodo protetto” anche allo sposo. (ANSA)