È stato inserito tra le misure contenute nel Def approvato ieri dal Consiglio dei Ministri: si tratta del Reddito d’inclusione, detto anche Rei. Ma vediamo esattamente di cosa si tratta e chi ne potrà beneficiare.
Per quanto riguarda il contrasto alla povertà l’azione del governo sarà incentrata su tre ambiti: il riordino delle prestazioni assistenziali, il rafforzamento e coordinamento degli interventi in materia di servizi sociali e il varo del reddito di inclusione. Quest’ultimo, introdotto con la legge delega sulla povertà approvata nel marzo scorso, rappresenta una misura dedicata alle famiglie in difficoltà.
Il reddito di inclusione andrà a sostituire il Sia (Sostegno per l’inclusione attiva), una misura nazionale di contrasto alla povertà che prevede l’erogazione di un beneficio economico, condizionata all’adesione a un progetto personalizzato di attivazione sociale e lavorativa, in favore delle famiglie in condizioni di fragilità sociale e disagio economico.
A caratterizzare il disagio economico si dovrebbe considerare un Isee inferiore o uguale a 3.000 euro, oltre all’assenza di altri trattamenti economici rilevanti. Ogni nucleo familiare riceverà mensilmente la somma necessaria a colmare la differenza tra la soglia di povertà e il proprio reddito disponibile. L’importo del ‘bonus’ erogato verrà calcolato in base al numero dei componenti del nucleo familiare con l’intento di garantire un livello di vita “minimamente accettabile”.