“Incontro sulla Tastiera”, l’organista Margherita Dalla Vecchia in concerto

Il prossimo mercoledì 2 marzo, con inizio alle ore 21, l’organista-clavicembalista Margherita Dalla Vecchia, titolare agli organi De Lorenzi-Zordan dell’Oratorio e della Chiesa di S.Filippo Neri di Vicenza, propone con Incontro sulla Tastiera, proprio alla Chiesa dei Filippini di Vicenza, un programma del tutto particolare e originale, teso ad illustrare, nel breve tempo di un concerto, un sunto dell’evoluzione della prassi organistica dell’800 e dell’arte organaria della nostra città.

Il programma, infatti, accosta significative composizioni che descrivono i due aspetti principali dell’arte organistica dell’800: il melodramma nella prima metà del secolo, e il simbolico ritorno all’arte contrappuntistica nella seconda parte del secolo. A fianco dei musicisti vicentini, quali Cimoso, Coronaro e Dalla Vecchia, troviamo i più noti Rossini, Bellini, Padre Davide da Bergamo e Petrali – il più stimato, quest’ultimo, per le interpretazioni realizzate sugli organi del De Lorenzi (secondo la Gazzetta di Venezia dell’epoca). Non manca anche un piccolo omaggio a Max Reger, di cui ricorre il I centenario della morte, grande compositore per organo, e artefice del recupero – in area tedesca – delle antiche prassi.

Partendo dalla constatazione che i repertori tramandatici danno prova che anche gli organisti-compositori attivi a Vicenza scrivevano tra il ‘700 e l’‘800 pagine di gusto galante e sempre più ispirate all’opera lirica per il culto (come sonate, adagi, sinfonie, pastorali, arrivando a volte addirittura a parafrasare noti brani operistici), la Dalla Vecchia si è voluta cimentare in un programma dalla valenza “storico-cronicisitca”. E ciò con l’aiuto del “suo” prezioso De Lorenzi: l’organo costruito nel 1835 dall’insigne organaro vicentino Giambattista De Lorenzi per la Chiesa di S. Filippo Neri di Vicenza; il primo organo doppio (a due tastiere) in città, “in stile moderno”, cioè con la nuova fonica che concedeva anche allo strumento a canne la possibilità di interpretare il gusto orchestrale e il gusto per il melodramma, imperanti all’epoca.

Effettivamente sono prorpio le specifiche sonorità del De Lorenzi-Zordan che si rivelano particolarmente idonee all’esecuzione del programma proposto: un repertorio oggi non più eseguibile nella sede liturgica, ma che secondo la Dalla Vecchia è un doveroso saggio della cultura musicale vicentina del primo ‘800.

Tante le curiosità che emergono da questo programma, una vera chicca per gli appassionati: si dice, ad esempio, che la presenza di Rossini nella Chiesa di S. Filippo risalga alla sua visita a Vicenza del 1836; egli volle in quell’occasione ascoltare l’organista della Cattedrale Giuseppe Dalla Vecchia proprio sul nuovo strumento dei Padri Filippini. Il Libro Cronistorico della Congregazione riporta gli elogi di Rossini al Dalla Vecchia per le sue improvvisazioni: elogi da considerarsi sicuramente “generosi” visto che il Dalla Vecchia ricopriva il ruolo di cancelliere del Teatro Eretenio, colui cioè che sceglieva le opere e gli artisti, posizione utile, dunque, a Rossini per affermare anche a Vicenza le sue composizioni… Un’altra nota storica arriva dalla Pastorale dello stesso Rossini, trascritta dal Dalla Vecchia sotto altro titolo. Il brano è stato recuperato dall’Archivio Capitolare del Seminario di Vicenza: veniva eseguito nei due organi della Cattedrale cittadina, portati in altra sede nel 1921; i due organi della Chiesa di San Filippo – il grande De Lorenzi-Zordan ed il portativo di scuola Napoletana del XVIII sec. – ne permettono oggi l’esecuzione completa, e che si realizzerà, per il concerto di Incontro sulla Tastiera, grazie alla collaborazione dell’organista-clavicembalista Nicola Reniero.