“La vicenda della donna padovana, costretta a rivolgersi a ben 23 ospedali del Nordest prima di riuscire ad abortire, ci fa dire ancora una volta che in Veneto questo diritto è negato. La Regione è drammaticamente, nuovamente richiamata al suo dovere di garantire l’applicazione della 194”. A dirlo è il Consigliere regionale Piero Ruzzante (Gruppo Misto, Art. 1 – MDP). “Ancora nel marzo 2016, esattamente un anno fa – prosegue il Consigliere – presentai un’interrogazione sul tema, nella quale veniva evidenziato lo scenario del Veneto che si attesta, tra le Regioni del Nord, come quella con la più alta percentuale di ginecologi obiettori (76,7 per cento). Nel 2011, su un totale di 433 medici ginecologi presenti nelle strutture ospedaliere venete, ben 377 risultavano obiettori (81,42 per cento). Nelle sole strutture che effettuano il servizio di Ivg la percentuale si è attestata al 77,86 per cento (285 medici ginecologi obiettori su 366)”.
“A fronte del silenzio della Giunta – conclude Ruzzante – ma in linea con quanto il presidente Zaia ha dichiarato sul fronte della fecondazione assistita, sul fine vita e sui diritti che coinvolgono questioni di così grande delicatezza, ripropongo la stessa domanda fatta un anno fa che, malgrado prevedesse una risposta immediata, ancora non ha ancora ricevuto responso: la Regione intende adottare specifiche linee di indirizzo per dare completa attuazione alla legge n. 194?”.