La scuola in Veneto è sempre stata al centro di ogni programma politico comunale, provinciale e regionale. C’è, però, da fare i conti con chi è al comando delle istituzioni e decide ogni mossa senza badare troppo a critiche o problematiche dei singoli istituti. Ad alzare la voce in merito è l’Assessore di competenza della Regione Veneto, che ha da ridire sull’attuale riforma.
“Sono e resto fortemente critica sull’iper-riformismo che porta a riversare sulla scuola ogni problematica e tutte le possibili soluzioni. Certamente, avvicinare il mondo del lavoro al mondo della scuola è un obiettivo giusto e introdurre la cultura del lavoro, fatta soprattutto di laborialità, dovrebbe essere la ‘stella polare’ per una ‘buona scuola’. Ma depauperare l’esperienza degli istituti professionali, riducendo le ore di laboratorio e introducendo materie non coerenti con l’indirizzo prescelto, ci porta lontani da questo principio-guida”.
Elena Donazzan, assessore regionale alla scuola, intervenendo a Jesolo al convegno nazionale dell’Andis (associazione nazionale dei dirigenti scolastici), ospitato dall’istituto alberghiero Cornaro, ha messo nel mirino il decreto attuativo della riforma della ‘Buona scuola’ relativo agli istituti professionali, attualmente al vaglio della Conferenza Stato-Regioni.
“Considero questa riforma generalmente peggiorativa dell’assetto esistente – ha scandito Donazzan – in quanto non all’altezza delle aspettative, dei problemi e delle trasformazioni in atto nel mondo dell’istruzione-formazione e nel mondo delle imprese”.
“Se il resto d’Italia non è preparato a valorizzare uno dei segmenti a maggior vocazione occupazionale, come sono gli istituti professionali di Stato – ha dichiarato l’assessore veneto – si guardi a quanto avviene in Veneto ormai da decenni, dove abbiamo messo a fattor comune, con una esperienza di grande collaborazione tra Regione, Ufficio scolastico regionale, istituti scolastici e imprese, il mondo della scuola, le istituzioni e il mondo del lavoro. Se anche quest’anno, in Veneto, 15 ragazzi su 100 hanno scelto di iscriversi ad una scuola professionale e 39 su 100 ad un istituto tecnico, significa che i giovani, le famiglie e l’intera filiera produttiva riconoscono in questi percorsi formativi una valida proposta, capace di garantire un accesso competente al mondo del lavoro”.
A riprova della validità dell’esperienza delle scuole professionali l’assessore Donazzan ha indicato proprio nell’istituto ospitante, l’Ipseoa ‘Cornaro’ di Jesolo, un esempio di eccellenza. Non solo per le periodiche dimostrazioni di organizzazione e servizio gastronomico per convegni e grandi eventi (tra cui il ricevimento al Quirinale per la festa della repubblica il 2 giugno), ma anche per essersi meritato la recensione di ‘Panorama’ tra le tre migliori scuole pubbliche d’Italia nel settore alberghiero.
“La Regione Veneto – ha confermato l’assessore – intende difendere il patrimonio delle proprio scuole professionali. E condivide e appoggi, quindi, la presa di posizione della rete nazionale degli istituti alberghieri che, con un documento inviato alla Conferenza Stato- Regioni che dovrà esprimere il proprio parere sul decreto, ha criticato, in particolare, la riduzione delle ore di laboratorio e l’eccessivo numero di discipline non coerenti con l’utenza già fragile degli istituti professionali di Stato, oltre che la riduzione dei fondi assegnati”.