E’ merito della ricerca e di oltre dieci anni di studi ed analisi su incroci naturali di vite europea con altre varietà se si può oggi confermare che la sostenibilità vitivinicola in Veneto è una realtà e passa anche per i vitigni resistenti.
E’ questo il tema che Coldiretti Veneto intende trattare in un convegno GIOVEDI 28 FEBBRAIO alle ore 9.30 in CORTE BENEDETTINA A LEGNARO (PD). A dibattere esperti e agricoltori che già hanno intrapreso questa scelta. “Le basi per un futuro sostenibile anche per il mondo del vino sono già tracciate – spiega Daniele Salvagno presidente di Coldiretti Veneto che aprirà il seminario – selezionare specie in grado di contrastare le principali malattie riducendo quasi del tutto il ricorso ai trattamenti significa per i produttori un salto culturale e massima attenzione alle richieste dei cittadini consumatori”. Proprio nella provincia dove ha debuttato la prima vendemmia di questo tipo con 4mila piante di cabernet e merlot messe a dimora sui Colli Euganei tre anni fa, si riuniranno docenti universitari e imprenditori agricoli per portare la loro testimonianza. Ai saluti del direttore del Polo Multifunzionali di Agripolis Martino Cassandro, si succederanno le relazioni di Eugenio Pomarici dell’Università di Padova, di Michele Zanardo presidente del Comitato Nazionale Vini e di Raffaele Testolin dell’Ateneo di Udine. A seguire una tavola rotonda moderata da Domenico Bosco Responsabile di Settore della Confederazione nazionale. Protagonisti Matilde Poggi dei Vignaioli Indipendenti, Michael Toniolo, Erika Pedrini viticoltori rispettivamente nel padovano e in trentino. Con loro Gianluca Fregolent Capo Dipartimento Agroalimentare della Regione, Andrea Sartori presidente del Consorzio di Tutela della Valpolicella e Stefano Zanette numero uno del Prosecco Doc e Margherita Lucchin direttore delCIRVE Centro Interdipartimentale per la Ricerca in Viticoltura ed Enologia di Padova. Le conclusioni saranno affidate al direttore di Coldiretti Veneto Pietro Piccioni.