Appello unitario di First Cisl, Fisac Cigil, Uilca, Fabi, Sinfub, Ugl Credito e Unisin al Presidente del Consiglio Gentiloni e al Ministro dell’Economia e delle Finanze Padoan perché intervengano facendo sentire la propria voce a livello europeo per evitare qualsiasi ulteriore penalizzazione per i dipendenti di Veneto Banca e della Popolare di Vicenza.
L’uscita dei sindacati dei bancari segue l’incontro con la Commissione Europea sulle prospettive delle popolari venete che viene definito come “inconcludente”. «È tempo di dire basta a chi a Bruxelles pensa di risolvere le difficoltà delle due popolari facendole pagare alle lavoratrici e ai lavoratori, ~insieme ai risparmiatori e all’Italia.~ I dipendenti delle banche in questi anni hanno già pagato con pesanti sacrifici il prezzo delle difficoltà delle loro aziende e adesso è tempo di avere certezze e sicurezze occupazionali per il futuro».
Giulio Romani, segretario della First Cisl considera «inaccettabili le soluzioni che prefigurino licenziamenti» e aggiunge che «la via da percorrere oggi per rilanciare le due banche consiste nell’intervento pubblico di ricapitalizzazione precauzionale da coordinare con una modalità di cessione dei crediti deteriorati diversa da quella penalizzante per il bilancio delle banche e per il territorio che si vuole imporre dall’Europa».
Per sostenere questa posizione i rappresentanti del settore banche preannunciano una fase di mobilitazione che comprenderà l’assemblea nazionale unitaria di tutte le Rappresentanze sindacali aziendali e una manifestazione a Bruxelles entro giugno.