Pedemontana, 7,3 milioni per gli espropriati. Rischio di altre cause giudiziarie tra due mesi

Secondo quanto comunicato dalla Regione Veneto il Concessionario per la realizzazione della Pedemontana Veneta ha comunicato di aver emesso mandati di pagamento per 7 milioni 393 mila 190 Euro a favore di 64 ditte in esproprio; pagamenti che potranno ora materialmente essere perfezionati entro la settimana corrente.

Questa la notizia, che fa tirare un sospiro di sollievo ai tanti espropriati nella zona in cui si stanno svolgendo i lavori per la Pedemontana, dopo il pesante arretrato che si era venuto ad accumulare negli ultimi mesi.

Da qualche tempo il Concessionario SPV S.p.a. aveva infatti ridotto l’entità dei pagamenti agli espropriati, anche per le difficoltà sorte per la chiusura del “closing finanziario”.

La Regione dichiara di aver fortemente insistito perché i pagamenti riprendessero quanto prima con la necessaria regolarità, per integrare l’importo già erogato di circa 50,6 milioni di Euro e per ridurre, e quindi poi azzerare, i ritardati pagamenti. Il criterio di priorità seguito è quello della data di definizione e stipula dell’Accordo bonario con la singola ditta, favorendo ovviamente gli accordi più vecchi; si è inoltre intervenuti con il pagamento in specifici casi (14 casi) ove l’esproprio interessa edifici residenziali e la liquidazione dell’indennità è necessaria per il privato espropriato per la ricostruzione dell’immobile in altro sito. In questi casi prevale l’aspetto sociale della ricostruzione della casa oggetto di esproprio.

“La notizia dei mandati di pagamento emessi dal concessionario Sis a favore degli espropriati è importante. Tuttavia, memori dei clamorosi ritardi e del mancato rispetto delle rate che dovevano liquidare gli espropriati, le preoccupazioni rimangono forti: la credibilità del consorzio Sis è talmente compromessa che fino a quando non si comproveranno le transazioni rimarremo vigili”. A dirlo, la Consigliera regionale dell’opposizione Cristina Guarda (AMP), commentando l’annuncio della Giunta regionale.

“C’è inoltre un grave punto interrogativo su quanto potrà accadere a metà maggio, quando scadrà un’altra procedura legata agli espropri della primavera 2012. Tra meno di due mesi – puntualizza la Consigliera – scadranno i 5 anni, previsti per legge, di occupazione dei terreni espropriati, ma non ancora pagati. Se entro metà maggio la Sis non salderà questi espropri, si potrà parlare di occupazione illecita dei terreni ed è prevedibile una serie di cause giudiziarie, con il palpabile rischio che l’opera stessa venga compromessa, con rallentamenti e nuovi costi aggiuntivi per ripagare i danni provocati dal comportamento inammissibile del concessionario che speriamo non venga più avallato dalla Regione”.