“8 agosto 1956: sono trascorsi 61 anni dal disastro di Marcinelle, in Belgio, ma quell’evento drammatico continua a essere, e rimarrà per sempre, un simbolo del sacrificio compiuto dai lavoratori italiani e veneti nel mondo. Quello che accadde nella miniera di carbone del ‘Bois du Cazier’ rappresenta contemporaneamente un monito e un ricordo che non si possono e non si devono cancellare: il monito a un continuo impegno per garantire maggior sicurezza nei luoghi di lavoro; la memoria di tanti nostri corregionali che furono protagonisti di un’emigrazione fatta di dignità, di senso del dovere, di rispetto, di legame forte con le proprie radici”.
Così il Presidente della Regione del Veneto Luca Zaia commemora la tragedia di Marcinelle, nella quale morirono 262 minatori, dei quali 136 erano italiani e tra questi 5 veneti. Tutti insigniti nel 2005 della medaglia d’oro dall’allora presidente della Repubblica Ciampi, in ricordo del tributo di dolore e di sangue costato agli emigranti italiani.
“Dino Della Vecchia di Sedico, Giuseppe Polese di Cimadolmo, Mario Piccin di Codognè, Guerrino Casanova di Montebelluna, Giuseppe Corso di Montorio Veronese – conclude il Presidente –: sono loro i cinque nostri corregionali che pagarono un tributo enorme alla povertà di una terra che grazie anche al loro sacrificio, al loro insegnamento, ha saputo riscattarsi. Se il Veneto oggi è una regione con una forte identità economica e sociale, lo deve anche a loro”.