Tragedia che ha scosso il mondo del ciclismo. Una morte che lascia uno squarcio nel cuore di tutti gli appassionati, anche di chi non lo conosceva di persona. Un professionista in tutti i sensi, tornato solo ieri dal Tour De Alpes e questa mattina già in sella per l’allenamento, l’ultimo della ventennale carriera di Michele Scarponi, deceduto a pochi metri da casa. Si stava preparando all’imminente Giro d’Italia, l’ennesimo, dove avrebbe rivestito il ruolo di capitano dell’Astana.
Tanti i messaggi di cordoglio in sua memoria provenienti da tutto il mondo. Particolare, invece, quello dedicatogli dal suo ex collega Andrea Ferrigato. Professionista dal 1991 al 2005, Ferrigato che risiede a Monte di Malo, ha vissuto una brillante carriera in sella ottenendo risultati importanti e condividendo gioie e dolori di uno sport che spesso è troppo crudele con chi lo pratica. Il suo ricordo è commovente, con un filo di ironia e narra un fatto successo durante una gara. Racconta come Scarponi, oltre ad essere un campione della bici lo fosse anche sotto l’aspetto umano.
Merita di essere letto dall’inizio alla fine, per questo lo pubblichiamo integralmente.
“Giro di Romagna 2004
partiamo da San marino con arrivo a Lugo di Romagna…
Lorenzo e’ nato a Giugno la gara ad Agosto..
Gara:
Partiamo a tutta discesa che scende verso il mare, si scatta e si viaggia a 70 all’ora.
5 km 10km .. e giu’ ,la fuga non va e noi giu!
Non sto bene .. a casa non dormo molto ,come e’ giusto che sia quando hai un bimbo appena nato.
Il gruppo in fila, sono a meta’ 80 esima posizione, i primi si raggruppano creando una palla.. vento da destra, io sul ciglio a sx a 70 all’ora , testa girata verso l’interno..
Di colpo Loda che e’ davanti a me inchioda e sbanda, reagisco vedo un auto ferma e vedo il volto della donna al volante in un attimo .. inchiodo sbando.. tocco il finestrino retrovisore sinistro con il gomito e volo
…….
cado a terra il braccio mi rimane sotto al corpo e .. in 5 mt grattando con tutto il peso mi fermo..
bombe… il rumore soffocato di corpi che sbattono contro l’auto e volano per terra.
Silenzio..
un lamento vicino a me.. giro il viso e’ Paolo Valotti, sangue, vedo sangue, a dx Scarponi urla..lamentandosi..
Mi alzo e come un automa tenendomi il braccio lacerato mi siedo sul guard rail
Sono in un film, tutto e’ irreale,
Paolo e’ rimasto a terra e non si muove, Scarpa si alza tenendosi il polso.. un giovane e a pancia in giu con la schiena lacerata, altri due seduti sull’erba..
Urla …l’ambulanza.. ambulanza.. non c’e’ si e’ persa..
Dai che muore cazzo.. dai che muore ..sento urlare..
Signora uno stracciooo urla Petito…, Paolo aveva tagliato una vena e pulsava sangue dal petto..
Daiiiiii!!! Cazzo!!!
Io immobile un gomito enorme con un buco enorme..
Guardo la vita passare..
L’ambulanza arriva..
Tutti su Paolo giustamente..
mi alzo e cammino verso l’ambulanza, conto quanti siamo.. sette.. ne serve un altra o almeno altre due.
Mi siedo davanti e lascio lo spazio a chi deve lavorar per Paolo e quel giovane alla sua prima gara tra i prof con la schiena scuoiata dal cristallo dell’auto.
A fianco a me si siede Scarponi, lo guardo .. e allora gli dico?
L’ho rotto.. e tu? anch’io..male? male..
Fan culo sorride.. sorrido..
Passano 5 minuti ,10 minuti, Paolo si riprende e sembra che vada meglio, 20 min , Scarpa mi racconta una barzelletta, due scemi seduti davanti in ambulanza massacrati che ridono..
Tocca i tasti parte la sirena.. imprecazioni dei medici..
Risata nostra..
Si parte verso l’Ospedale di Rimini , l’autista non vuol partire, dice che per regolamento i malati non posso star seduti davanti.
Gli pianto un pugno sul viso con la mano dx senza darglielo e gli dico accendi sto cazzo di ambulanza.
Scarpa da indicazioni destra, sinistra, destra, dosso.. fa partire la sirena.. ride.. ride anche l’autista..
Tutti salvi..tutti vivi..compreso Paolo.
Fino a questa mattina, stavolta l’auto l’ha ucciso il Scarpa……
L’avevo ritrovato alla pedalata “Noi con Voi” per i paesi terremotati, pedalando assieme mi dice ..Ferri ma che cazzo gli racconti a chi viaggia con te.. Scarpa racconto quella dell’ambulanza.. daiiii.. mi dice.. e si riparte a ridere.
Buon viaggio bell’uomo!”