L’assessore Porelli contro il Ddl Pillon: “Segnale di arretramento culturale” -VIDEO-

 

“Il disegno di legge Pillon rappresenta un arretramento culturale perché prevede regole standard da applicare a tutte le separazioni, senza fare gli opportuni distinguo, come è imprescindibile fare nel diritto di famiglia, a partire dagli interessi dei minori”. E’ una critica senza giri di parole quella dell’assessore alle risorse umane con delega alle pari opportunità del Comune di Vicenza Valeria Porelli.

Obiettivo il disegno di legge che prende il nome dal senatore della Lega primo firmatario del testo. Un ddl oggetto di tante critiche in queste settimane, non ultima quella del vicepremier Luigi Di Maio, che ieri ha annunciato di voler chiedere modifiche al testo soprattutto per quanto riguarda il tema dell’affidamento dei figli in casi di divorzio.

Sabato 10 novembre alle ore 10 a partire dall’Esedra di Campo Marzo si terrà un corteo contro il disegno di legge Pillon. Il corteo fa parte di una mobilitazione generale indetta dall’associazione nazionale DIRE ed è in programma in molte piazze d’Italia.

“All’iniziativa prenderò parte anch’io, in primis come professionista, facente parte dell’Osservatorio del diritto di famiglia”, ha aggiunto l’assessore. “Le stesse procedure previste dal disegno di legge sono segno di un arretramento strutturale in quanto, distinguendo il genitore ricco da quello povero, vanno ad incrementare le situazioni di violenza economica”.

Il tema del ddl Pillon è stato sollevato questa mattina, venerdì 9 novembre, nel corso di una conferenza stampa di presentazione delle iniziative legate alla Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, che ricorre il 25 novembre. Il programma è stato presentato a Palazzo Trissino dall’assessore Porelli e dalla presidente dell’associazione Donna chiama Donna onlus che gestisce il Centro comunale Antiviolenza Maria Zatti. “Il ddl introduce l’obbligo della mediazione a pagamento. Un obbligo che, nel caso di violenza, è vietata dalla Convenzione di Istanbul” ha sottolineato Maria Zatti. “Questa proposta di legge è adultocentrica, non tiene conto delle esigenze dei figli, ci farebbe tornare indietro di 50 anni”.

Dal 9 novembre al 3 febbraio sono in programma spettacoli teatrali, convegni, serate informative, eventi sportivi, marce e cortei, tavole rotonde, presentazione di libri e mostre. Tutti gli eventi hanno un unico filo conduttore: la riflessione sul tema della violenza alle donne. La maggior parte degli appuntamenti è ad ingresso libero; alcuni prevedono la raccolta di offerte per sostenere progetti specifici.