Bassano, arrestate due persone per tentata estorsione e spaccio di stupefacenti

I Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Bassano del Grappa hanno tratto in arresto per tentata estorsione in concorso il 38enne albanese METAJ FLORENC e il 40enne italiano BASSANI GIANFRANCO, entrambi già noti alle Forze di Polizia per vari reati, fra cui spiccano quelli in materia di stupefacenti.

Nei giorni scorsi un 44enne bassanese si è presentato presso gli uffici di Via Emiliani, chiedendo aiuto poiché gravemente minacciato da due soggetti a scopo estorsivo. La vittima, con un passato di tossicodipendenza, ha descritto i due soggetti, di cui uno suo ex pusher, che avevano richiesto 2000 euro a titolo di una presunta fornitura di stupefacente: tale evenienza è stata negata con forza dalla vittima, probabilmente bersagliata poiché ora in possesso di un’occupazione stabile.

Le minacce sono state rafforzate dal Bassani che si sarebbe definito “calabrese” ed avrebbe mostrato l’impugnatura di una pistola infilata nei pantaloni.

Si è dunque attivata la macchina dell’Arma per inchiodare i responsabili: organizzato l’incontro alle 12 del 29 marzo davanti all’albergo “Fior di Loto”, una cospicua aliquota di Carabinieri si è appostata in attesa del tentativo estorsivo.

Dopo pochi minuti di minacce, per i due non c’è stato scampo, subito bloccati dai militari in sicurezza.

Successivamente i militari si sono recati a casa del BASSANI, dimora che utilizzava provvisoriamente anche il complice, qui sono state rinvenute 41 dosi fra hashish e cocaina, oltre a 160 euro, tutto nella disponibilità del METAJ, per cui si è aggiunta l’accusa di detenzione ai fini di spaccio. È stata anche rinvenuta la pistola giocattolo presumibilmente utilizzata per le minacce.

I due arrestati sono stati associati alla Casa Circondariale di Vicenza in attesa dell’udienza di convalida su disposizione del PM di turno Dottor Gianni Pipeschi.

La positiva risoluzione è stata resa possibile dalla prontezza dei Carabinieri e, soprattutto, dalla fiducia della vittima che non ha esitato a rivolgersi alle Forze dell’Ordine.

 

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