Il film cult “Colazione da Tiffany” ci ha insegnato che la vera libertà, tanto osannata dalla protagonista, è in realtà il saper appartenere. C’è chi mi dirà che la libertà e l’appartenenza sono due concetti agli antipodi e che non possono fondersi ma siete sicuri sia realmente così?
Lo stereotipo di libertà contemporaneo è quello di essere delle persone single ed indipendenti, che non determinano dei legami seri con nessuno ma esclusivamente dei rapporti volti all’appagamento temporaneo. Un essere libero che non deve rendere conto di nulla a nessuno, un vero e proprio single per scelta incapace di assumersi responsabilità e la cui unica persona che sa amare è se stesso. Ci sono varie tipologie di gente “free”, ci sono gli onesti che dichiarano il loro status senza ingannare chi si avvicenda nella loro vita e poi gli ipocriti e teatranti che recitano per raggiungere meschinamente i loro scopi sessuali; cercate di conoscere bene chi avrete di fronte prima di credere a tutte le romanticherie di cui sarete oggetto.
L’altra metà sono le persone poi, che al contrario di questi scapoloni, amano l’amore e vedono la propria vita in una direzione costruttiva di coppia. Saranno aperte alla conoscenza più profonda dell’io del partner, premurose, attente e presenti perchè la voglia di creare un cammino assieme è la realtà primaria della loro esistenza che va ben oltre al semplice divertimento.
Analizzato questo spaccato di società, torniamo al quesito di partenza: come possono due mondi così avversi essere in realtà uniti? Se pensiamo che essere liberi significa mantenere la propria identità ed autenticità, le proprie passioni vive e realizzare i propri desideri senza limiti, si può accorgersi che tutto ciò è attuabile anche con un partner che corre al nostro fianco dando sostegno e ricevendolo a sua volta, che con la sua comprensione innalza la nostra sicurezza personale, spronando a portare avanti tutto ciò che conta veramente. Un altro punto focale è che la decisione di vivere senza impegni, nasconde delle insicurezze e paure inconsce che trasformano il tutto in un alibi per auto tutelarsi, quando la verità è che siamo essere umani nati per amare. Superati i timori del proprio io, si arriverà alla consapevolezza profonda che si può essere persone libere perchè ci si è spogliati dei limiti che bloccavano il fluire delle nostre emozioni, senza più essere prigionieri di noi stessi ma degli uomini e donne liberi di vivere e di amare senza più nessun “tabù”.