Piano cave veneto presentato in commissione: dopo 35 anni sarà la volta buona?

L’assessore regionale alla difesa del suolo e all’ambiente Gianpaolo Bottacin ha presentato oggi in Seconda Commissione consiliare il piano cave. “Dopo l’impugnazione da parte del governo nazionale del nostro articolo di legge regionale approvato in dicembre – sottolinea l’assessore -, oggi abbiamo presentato il nuovo piano cave che ne riprende peraltro la filosofia e i cui principi cardine sono il divieto di aprire nuove cave e un massimo 9.5 milioni di metri cubi di ampliamenti nei prossimi dieci anni”.
“Ma non solo: tutti gli ampliamenti – dettaglia Bottacin – dovranno passare tramite la Commissione VIA e le autorizzazioni sugli ampliamenti saranno date dalle Province e non più dalla Regione”. “La cosa che più mi piace sottolineare di questo nuovo piano – conclude Bottacin – è che, differentemente dai soliti proclami allarmistici di una certa sinistra, va invece proprio nella direzione di tutelare massimamente l’ambiente; auspico pertanto che almeno questa volta riusciremo a superare i problemi creatici in precedenza dal governo”.
Finalmente”, sottolinea il consigliere regionale del Partito Democratico Andrea Zanoni. “Il piano avrebbe dovuto essere approvato dal Consiglio regionale entro 150 giorni dall’approvazione della relativa Legge. Peccato sia stata approvata il 7 settembre 1982, quindi abbiamo accumulato un ritardo di soli 35 anni”, aggiungendo che “evidentemente, la lobby dei Cavatori è molto potente. Redigere un Piano Cave vuol dire mettere i puntini sulle ‘i’ su questa attività, stabilendo dove si possa e dove invece non si possa scavare. Ma questo finora non è stato detto”.
“Esamineremo il Piano con molta attenzione– conclude il vicepresidente della Commissione Ambiente –  per proporre poi eventuali modifiche che possano migliorarlo, perché è ora di puntare ad una edilizia ecosostenibile”.