Cittadella battuto in casa dal Benevento, ma i granata contestano l’arbitraggio

I granata, a seguito di un’espulsione discutibile comminata dall’arbitro Baroni ad Adorni, giocano in dieci per tutto il secondo tempo e si arrendono a un Benevento fortissimo e ora con quindici punti di vantaggio sulla seconda, il Pordenone. Simone Francescon intervista l’ex granata Gabriele Moncini.

CITTADELLA-BENEVENTO 1-2

Venturato si affida al consueto 4-3-1-2, con Stanco (sostituto di un acciaccato Diaw) in attacco con Luppi; Pippo Inzaghi replica con il 4-3-2-1, con Coda terminale offensivo. La partita è tesa e vibrante, ma il primo acuto arriva al 33′ con il beneventano Sau, fermato in uscita provvidenziale da Paleari, portiere granata. A inizio ripresa, al 46′, il Cittadella rimane in dieci: Adorni, già ammonito, commette fallo su Viola e l’arbitro Baroni lo espelle con un doppio giallo. Venturato corre ai ripari inserendo il difensore Frare al posto di D’Urso, e passando al 4-3-1-1. Il Cittadella manca il pareggio al 66′: Stanco riceve da Benedetti e, tutto solo, svirgola la sfera, che finisce tra le braccia di Montipò. Due minuti dopo, Caldirola colpisce il legno cittadellese e Paleari respinge il tap in di Insigne. Al 70′ il Benevento passa: Letizia crossa da destra, Insigne fa da sponda e il nuovo entrato Moncini, ex granata, di testa insacca. Al 76′ il Cittadella ottiene un rigore per fallo di Letizia (che forse andava espulso per chiara occasione da goal) su Stanco: dagli undici metri capitan Iori segna l’1-1. Al minuto 87, però, il Benevento torna in vantaggio: Kragl effettua un lancio in area per Maggio che, di testa, anticipa tutti e firma il 2-1 definitivo per le “streghe”. Il Benevento ora è a quota 50, quindici punti in più rispetto al Pordenone, secondo, battuto inaspettatamente in casa dal Pescara. Il Cittadella, nonostante lo stop, rimane in zona play off a quota 30 punti.