Lezioni a scuola, l’Assessore Bottacin “bacchetta” il consigliere Zanoni per la mancanza del titolo idoneo

L’assessore regionale all’ambiente Gianpaolo Bottacin torna sul caso della lezione tenuta dal consigliere del Pd Andrea Zanoni presso un istituto scolastico di Castelfranco, sottolineando che dal lungo elenco di esperienze che il consigliere cita per giustificare la sua presenza nelle scuole non si evincono i titoli necessari per poter insegnare. “È forse sufficiente essere stato teste in qualche processo ambientale per farlo?”. La risposta di Zanoni è lapidaria: “Se l’assessore operasse con la stessa solerzia che dedica a me, sarebbe molto meglio per tutti i veneti e la loro salute”.
“Anziché citare argomenti da Bar Sport  – prosegue l’assessore – Zanoni ci parli della sua laurea, se ce l’ha, e dei titoli per l’insegnamento; viceversa, cerchi di non mancare di rispetto agli insegnanti veri con le sue affermazioni. Entrare nelle scuole, soprattutto per affrontare argomenti delicati come quelli in materia ambientale, non è come andare a fare un comizio alla Casa del Popolo: ci vogliono concertazione, argomentazioni  equilibrate e soprattutto competenze in materia certificate, differentemente la cosa potrebbe apparire molto propagandistica e poco scolastica”.
“Ringrazio comunque Zanoni – prosegue con un pizzico di ironia Bottacin – per le affermazioni paradossali sul mio operato, che mi danno l’opportunità di ricordargli quanto in meno di due anni di operato da assessore ho prodotto, tra cui far approvare la nuova legge VIA, del tutto innovativa a livello nazionale, il piano aria regionale, che era fermo da oltre  dieci anni, il piano cave con il blocco di nuove escavazioni, anche questo fermo dal 1982, oltre ad aver avviato lavori nella difesa del suolo per decine di milioni di euro tra cui, per ricordarne alcuni, l’inaugurazione del bacino di Caldogno, l’avvio di quelli di viale Diaz, Colombaretta, San Lorenzo, e altri ancora, ma anche la bonifica di siti inquinati, una stretta normativa su impianti idroelettrici, da biomassa legnosa, e molto altro ancora”.
Ma a quali affermazioni si riferisce l’Assessore Bottacin? Abbiamo girato la domanda al diretto interessato, il consigliere Andrea Zanoni.

“Non posso che essere sorpreso dello stupore dell’assessore Bottacin. Lo scuso se ignora la mia storia personale, però vorrei informarlo che mi occupo di questioni ambientali da una vita e vengo regolarmente invitato da scuole, licei, Università e anche dal Corpo forestale dello Stato a tenere conferenze in materia, in qualità di esperto. Sono stato per molti anni responsabile del settore ambiente di una importante multinazionale, ho partecipato, in veste di teste dell’accusa a oltre cento processi per reati contro la fauna selvatica e l’ambiente, tenuto corsi per Guardie giurate ambientali. E infine sono stato relatore al Parlamento europeo per la nuova direttiva sulla Valutazione di impatto ambientale”.

“Leggo che ha addirittura scritto alla collega Donazzan per chiedere una verifica sull’accaduto – continua Zanoni – tanta attenzione è quasi commovente. Invece di dare la caccia alle streghe, però, Bottacin dovrebbe pensare a fare meglio il suo lavoro. Sono quasi due anni che è assessore all’Ambiente e la sua azione è quasi nulla. Per esempio, ancora non ha fatto niente per individuare la fonte primaria di inquinamento che sta avvelenando col mercurio le falde acquifere dei Comuni di Quinto, Treviso, Casier e Preganziol. E presto, se Bottacin non si dà una mossa, anche Mogliano. Le emergenze ambientali in Veneto sono tante: rifiuti smaltiti illegalmente sotto i manti stradali, falde acquifere inquinate da sostanze chimiche e pesticidi, aria irrespirabile, consumo di suolo a livello record in Europa. Se l’assessore operasse con la stessa solerzia che dedica a me, sarebbe molto meglio per tutti i veneti e la loro salute”.