Belluno vuole il referendum per staccarsi da Venezia

Venezia ha già indetto un referendum per chiedere l’autonomia da Roma. Ed ora Belluno risponde con un omologo referendum per staccarsi da Venezia. Si prevede una consultazione popolare per chiedere l’immediata attuazione delle norme venete sull’autonomia della Provincia dolomitica.

La decisione è stata della presidente della Provincia di Belluno, Daniela Larese Filon, da tempo alle prese con un ente depotenziato in seguito alla riforma nazionale (la legge Delrio che ha tolto personale e fondi lasciando i servizi da garantire), e che si sente tradito dalla Regione Veneto che non dà attuazione al suo stesso Statuto e alla legge attuativa, la numero 25 che langue da oltre due anni.

Dell’autonomia negata alla montagna bellunese si è occupata nel marzo scorso anche una delegazione del Consiglio d’Europa che ha ritenuto fondata la denuncia arrivata dalle Dolomiti.

Pur condividendo lo spirito dell’iniziativa, ovvero la richiesta di maggiore autonomia per il territorio, l’assessore regionale Gianpaolo Bottacin (delegato alla specificità di Belluno) interviene con una serie di considerazioni sulle motivazioni che ritiene “confuse relativamente a obiettivi e interlocutori, soprattutto laddove si citano la Regione e, per l’ennesima volta in maniera distorta, i contenuti della L.R. 25/2014”, ossia la normativa che prevede il conferimento di forme e condizioni particolari di autonomia amministrativa alla provincia di Belluno.
Il problema delle scarse risorse della Provincia – puntualizza l’assessore che corrobora le sue affermazioni con i dati – non è la conseguenza della mancata applicazione della L.R. 25/2014, ma è dovuto all’azzeramento dei trasferimenti statali.
“La grande battaglia che perciò tutti, Bellunesi e Veneti uniti, dovremmo fare è verso il governo centrale”, conclude l’assessore.