Popolari venete, Cisl: “Istituire reato di disastro bancario”

«Ci confortano le dichiarazioni dell’AD Messina e la volontà di non licenziare nessuno e di usare solo la volontarietà per gestire le uscite». Massimiliano Paglini, Segretario Generale della First Cisl Belluno Treviso, interviene sull’operazione di salvataggio di Veneto Banca e Banca Popolare di Vicenza decisa dal Governo con il Decreto Legge approvato dal Consiglio dei Ministri di ieri. «Il progetto avviato domenica sera con il decreto legge e le delibere del cda di Intesa – afferma Paglini – conferma la correttezza delle nostre posizioni in merito allo scellerato progetto, della ex dirigenza guidata da Mion, di fondere le due ex popolari con la conseguenza di migliaia di licenziamenti. Quanto accaduto dentro e fuori le due ex popolari non si deve ripetere mai più: per questo riteniamo sia urgente istituire il reato di ‘disastro bancario’».

 «Sembra lontano anni luce il periodo in cui Veneto Banca era stata scelta come agnello sacrificale sull’altare del fare apparire sana e dinamica la Bpvi. Era solo il 2014 – prosegue Paglini -. Il successivo avvento della vigilanza europea ha fatto emergere le incongruenze della vigilanza italiana che non vedeva ciò che era lampante: due banche gestite come ‘cosa propria’ da manager incapaci. Anche allora ci siamo opposti in tutti i modi e in tutte le sedi alla fusione. Il tempo ci ha dato ragione. Se fosse passato il progetto Zonin (prima) e Mion (poi) avremmo assistito ad un disastro sociale. Ora si facciano ripartire le due realtà per ridare vigore all’occupazione, alle economie dei territori e per ricominciare a creare valore».

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