La guerra del Tiramisù: il Friuli batte il Veneto e Zaia non ci sta

Se di una “guerra” si tratta è stato il Friuli Venezia Giulia a vincerla. E’ stata assegnata a questa regione infatti la paternità del Tiramisù. Il dolce forse più amato è friulano e non veneto, nel senso che può a ragione essere inserito tra i Prodotti agroalimentari tradizionali (Pat), riconosciuto come caratteristico del territorio.

La decisione arriva dal Ministero delle Politiche agricole, alimentari e forestali che ha aggiornato l’elenco Pat includendovi anche il dolce nelle due versioni storicamente originarie del Friuli Venezia Giulia: quella carnica, la più nota, conosciuta come ‘Tiramisù’ o ‘Tirimi sù’, e quella triestina, in versione semifreddo.

Le origini del dolce al cucchiaio nella versione classica vanno ricercate nella Tolmezzo degli anni ’50 dello scorso secolo, presso l’albergo ristorante Roma, mentre la versione a semifreddo, servita in coppa nota come ‘Coppa Vetturino Tìrime Su’, fu prodotta sempre negli anni ’50 alla trattoria al Vetturino di Pieris, in provincia di Gorizia.

La guerra vedeva sui due fronti opposti Friuli e Veneto, non a caso le polemiche non si sono fatte attendere. Non è d’accordo il governatore veneto Luca Zaia, che promette una battaglia legale e gastronomica. “Di fronte a questo decreto resto letteralmente basito. Mi auguro che il ministro lo abbia fatto in buona fede e che qualcuno gli abbia rifilato carte non completamente esatte, altrimenti ci sarebbe veramente da preoccuparsi”, e si dice pronto a impugnare il decreto se non dovessero essere ascoltare le ragioni dei veneti.

Sarcastico il commento del consigliere regionale veneto del Partito Democratico Graziano Azzalin: “Zaia non è in grado di vincere nemmeno la gara del dolce. Invece di prendersela con il Governo, faccia una bella cosa, tanto per completare la farsa: il prossimo 22 ottobre organizzi un ‘election day’ nel quale i veneti possano esprimersi pure sul Tiramisù”.